Raccontare la vita del fondatore degli scout a fumetti? E’ riuscito perfettamente nel libro” Impeesa”, soprannome con il quale in Africa era chiamato Baden Powell, fondatore degli Scout, a cura del giornalista Paolo Fizzarotti e di Ivo Milazzo, uno dei fumettisti più famosi di Italia. In occasione della riedizione del libro, abbiamo intervistato Ivo Milazzo, raggiunto nella sua abitazione di Chiavari.
Maestro Milazzo, partiamo dal libro. Come nasce questa idea?
” In verità quella appena uscita è una riedizione di Nicola Pesce Editore (NPE) per la Collana Milazzo in occasione degli 80 anni dalla morte di Robert Baden Powell. Nella precedente edizione di Lizard nel 2007, volevamo commemorare con Paolo la nascita centenaria del mondo Scout. Lo scopo del racconto non era puramente biografico, ma il desiderio di mostrare la complessità di un essere umano, militare di carriera per gran parte della propria vita al servizio dell’Impero Britannico ottocentesco. Non un santino da comodino, dove è stato relegato impropriamente da molti, rifiutando l’idea di vederlo con un’arma in mano”.
Questioni religiose, è possibile raccontarle a fumetti?
” Penso proprio di sì, del resto è già stato fatto con la Bibbia e il Cattolicesimo. E’ importante evidenziare il target del lettore di riferimento, dall’età che si vuol raggiungere, evitando derive religiose di parte per non restare chiusi in confini ideologici. La religione non deve dividere o creare barriere, o peggio attriti, ma aiutare a crescere nel rispetto degli altri “.
Lei è uno dei fumettisti più famosi di Italia. Qual è il quid pluris del fumettista?
“Quello di raccontare le emozioni di un storia che s’intrecciano con quelle individuali, consapevoli ed inconsce. Ci vuole tecnica, ma anche cuore. Dovendo fare un bilancio della mia carriera, posso essere soddisfatto della stima che mi riservano i lettori.”
Il fumetto è in crescita come genere letterario?
“Il fumetto è in espansione nella considerazione dell’unicità del medium. Cambiano i lettori e i modi del mercato. L’importante è trasmettere con efficacia storie valide che diano conoscenze ed emozioni, coinvolgendo il lettore come forma di Cultura, la quale aiuta a trasmettere idee, a non essere schiavi del Potere del momento storico, a crescere intellettualmente”.
Una fumettista di Bari, Rossella Cea esporrà in una personale del fumetto a Mosca. Come valuta questo evento?
” Molto positivo sia per l’iter professionale della collega che per il movimento individuale. Esporre in un’altra nazione aiuta a crescere, consente la possibilità di far arrivare il nostro prodotto in altri mercati, a creare interscambio. Penso che sia un evento importante e mi complimento con Rossella. Spesso sulla cultura russa e sulla Russia si nutrono troppi pregiudizi. Il popolo russo ha un bagaglio culturale, di storia e di tradizioni che non hanno nulla da invidiare a quello Italiano o Francese. Anzi gli artisti russi possono vantare un’ enorme capacità creativa, tanto che molti di loro sono oggi in voga persino negli Usa.
In quanto alla collega barese, un in bocca al lupo. Davvero un fatto molto positivo da incoraggiare”.
Bruno Volpe.