Orietta Berti, che sta festeggiando i suoi cinquanta anni di carriera, si confessa con La Fede Quotidiana.
Lei compie 50 anni di carriera, pubblicando un bel cofanetto, Dietro un grande amore, collage dei suoi successi, splendida idea regalo per Natale. Chi si sente di ringraziare?
“Tutti quelli che mi sono stati vicini. Ma il pensiero da credente va a Dio che mi ha dato tanto. Senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile . Io sono credente anche se non mi reputo una buona credente. Per motivi di lavoro spesso non mi è possibile andare a messa e ne soffro. Tuttavia il mio confessore e amici delle Paoline, casa per la quale scrivo, mi dicono che alla fine la presenza alla messa, pur importante cede il passo alle vere opere di bene. In sostanza si può anche essere una buona cattolica, pur saltando qualche messa. Dio è contento se si fa del bene, cosa che cerco di operare con attività di carità”.
Cinquanta anni di carriera, lei dice grazie a Dio, di che cosa?
“Dei talenti che mi ha dato, come me è stato generoso ed è giusto che io ricambi con opere di bene. Ognuno ha i suoi talenti e ciascuno deve metterli a frutto come sa e può, ma senza barare. Io so di avere buona voce, ma per il mio fisico non posso fare la indossatrice. Ciascuno abbia il buon senso di accettarsi per quello che è. Fanno ridere quelli o quelle che pretendono di violentare la loro indole. Io, le ripeto, non mi sognerei di sfilare per una casa di moda. Ma altri o altre che sono belle e però non hanno voce, oggi vogliono fare i o le cantanti, succede anche questo”.
Ci sono dei santi a cui è devota?
“Sono devota a due santi. San Giovanni perchè era il favorito di mio padre. Poi un bel giorno si presentò a casa un signore di Lecce che mi regalò un libro su Padre Pio. Lo lessi e ne rimasi affascinata, così decisi di percorrere, ma non a piedi, il Cammino di Padre Pio, da Pietrelcina sino a San Giovanni Rotondo. Lasciavo la macchina nella piazza di ogni paesino e visitavo i conventi. In quei conventi, tra i monaci si tocca un senso di pace, si respira aria di Dio, molto di più che tra vescovi e monsignori vaticani. Ecco, dico a tanta gente: cosa andate a fare nelle mete esotiche? Passate le vostre ferie nei conventi, ne guadagnate, il vostro animo si eleva”.
E’ devota alla Madonna?
“Vado spesso a Fatima e al Santuario calabrese Madonna dello Scoglio, ho immensa fiducia di Fratel Cosimo”.
Viviamo tempi molto confusi e difficili, preoccupata?
“Dico che oggi abbiamo un grande nemico in casa, l’Isis. Ovviamente non possiamo associarlo a tutto l’Islam e le generalizzazioni sono da evitare. In ogni caso, davanti alle ferocia di quei signori, bisogna resistere e dire di no alla loro barbarie. Credo che rispetto a loro, quelli dell’ isis, gli animali siano meglio. Gli animali rispettano dei codici, delle leggi, loro no. Ritengo che i cani si offendano se li paragono a quei signori, mi perdoni i toni forti, ma quando ci vuole, ci vuole”.
Che cosa la colpisce negativamente nella società odierna?
“La eccessiva mercificazione del corpo ed una malintesa idea di libertà sessuale, anche nella donna. Esibirsi in modo discutibile non è libertà, ma scivoliamo nel libertinaggio. Sarebbe bene da parte di tutti, riscoprire nella famiglia i valori di fedeltà e rispetto, e capire che la tradizione non è un male, anzi”.
Corvi vaticani, che idea si è fatta?
“I preti dovrebbero dare il buon esempio vivendo in sobrietà, senza lussi. Poi sono disgustata dall’ azione di trafugamento e divulgazione di notizie, una cosa indegna specie se compiuta da un uomo di Chiesa e da chi è stato beneficato dal Papa, come quella signorina. Magari hanno assecondato chi prometteva loro vantaggi ingiusti, una cosa da veri traditori . Quello non è il modo di fare pulizia nella Chiesa, in quel modo la accoltelliamo”.
Che cosa pensa di Papa Francesco?
“Intanto dico che lo ho conosciuto recentemente a Roma quando sono stata con la famiglia Paolina per una udienza e mi ha dato l’ idea di una persona umile e gentile. Un uomo di estrema delicatezza e amore. Le dico una cosa che dimostra come talvolta il mondo dello spettacolo sia poco coerente ed anche dai due volti. Esiste chi in questo mondo parla bene pubblicamente del Papa, una volta spenti i riflettori poi lo giudica poco adatto e non troppo elevato . Mi creda, nel dorato mondo della canzone e dello spettacolo esistono anche gli altezzosi ed arroganti. Ho conosciuto di persona Benedetto XVI e GiovanniPaolo II, due persone affascinanti”.
Che canzone dedicherebbe al Papa?
“Voglio dirti grazie e Fin che la barca va, in riferimento alla Barca di Pietro”.
Bruno Volpe