” Giovanni Paolo II era molto concentrato nella celebrazione della messa”. Lo conferma il polacco padre Zdzislaw Kijas, Frate minore Conventuale, eccellente teologo, consultore vaticano delle cause dei santi e conoscitore del papa polacco.
Padre Kijas, un ricordo di Giovanni Paolo II…
” Se dovessi partire da un ritratto, lo farei di natura teologica, perché egli fu anche ottimo teologo. In tutti i suoi testi e discorsi, se ben vendete, Giovanni Paolo II ha posto l’ uomo al centro, ovviamente l’uomo che soffre e cerca la misericordia di Dio, l’ uomo debole che cerca ed anela allo sguardo misericordioso di Dio. Insomma in tutta l’ immensa teologia di Giovanni Paolo II è molto forte ed anche presente un afflato cristocentrico che parte dalla dimensione sofferente dell’ uomo”.
Di qui la necessità della misericordia…
“Infatti è breve il passo. L’ uomo sofferente ha bisogno di Dio e confida sempre nella sua misericordia. Giovanni Paolo II ricorda sempre che è Cristo ad aver redento l’ uomo”.
Che rapporto aveva con la sua Polonia?
” Ottimo e molto stretto, come del resto era naturale. Vedeva nella sua terra un Padre ed una Madre. Non era il suo un legame strettamente ideologico, ma affettivo, di sangue”.
Lo ha mai visto celebrare messa?
” Intanto mi ha ordinato sacerdote lui. In quanto alla celebrazione della messa concordo con quanto hanno detto altri intervistati. Entrava nella celebrazione e si estraniava e concentrava, scorreva nel fluido della messa anche se era presente ed amabile. Ricordo che in Brasile una sera non lo trovavamo e stava nascosto in preghiera in ginocchio davanti al Santissimo”
Bruno Volpe