Si terrà a Roma il prossimo 5 Ottobre (ore 18,00) un importante convegno di studio sul tema: “ Ogni ginocchio si pieghi. La maestà e l’amore della Santa Comunione”. I lavori si svolgeranno nella sala conferenze di Santo Spirito in Sassia. A tutto questo, si aggiunga, sempre in proposito, la petizione, molto suffragata, per ricevere la santa Comunione in ginocchio o nella bocca. Al riguardo, abbiamo intervistato il noto sacerdote don Alfredo Morselli.
Don Alfredo, qual è la posizione più conveniente per accostarsi alla Comunione?
“Senza dubbio, quella in ginocchio, perché essa esprime compiutamente l’adorazione ed il culto a Dio, che deve essere prestato sia con l’anima, che con il corpo, essendo Dio il Signore dell’anima e del corpo; e questo va confessato esternamente. Inoltre non possiamo, in virtù della nostra natura, ritenere che sia possibile adorare solo con il cuore, ma abbiamo bisogno anche del copro. L’uomo non è puro spirito come gli angeli, e qualunque conoscenza non può avvenire se non inizia da una qualche percezione sensoriale; compresa la consapevolezza dell’essere tutti dipendenti da Dio e che quindi a Lui si deve tutto. Adorazione in spirito e verità certamente, ma necessariamente anche per mezzo del corpo”.
Per quale ragione si tende ad impedire o limitare la Comunione in ginocchio?
“Perché, in fondo, ci sta l’ispirazione del demonio che suggerisce un falso modo di adorare, in un modo falsamente angelico. Chi vuole impedire la Comunione in ginocchio è sotto una suggestione diabolica. Aggiungo che si percepisce sempre di più una perdita di fede nella presenza reale di Gesù nella particola. Al contrario, molto spesso, si ha la sensazione che accostarsi alla Comunione sia un gesto di festa conviviale: chi si inginocchierebbe a tavola con gli amici? Nessuno; invece ha senso inginocchiarsi davanti a Dio: Non si crede più che nell’Ostia c’è Dio, equindi non ci si inginocchia più.
Comunione nella mano. Perché sarebbe preferibile evitare?
“La comunione nella mano, è da evitare prima di tutto per scongiurare il pericolo di atti sacrileghi, poi perché i frammenti restano attaccati alle mani a causa del sudore, e così possono essere dispersi; inoltre dobbiamo ben capire che l’Ostia non è un cibo comune. San Pio X permise la S Comunione ai bambini in tenera età; la condizione è che capiscono che non è un cibo comune. Oggi si è rovesciato tutto, e si dà ai bambini l’Ostia come una caramella. Come potranno questi bimbi farsi un’idea che Essa è il Pane del Cielo e non una cosa che assomiglia a una merenda?”.
Nelle chiese spesso scompaiono gli inginocchiatoi…
“Benedetto XVI ha ricordato che il demonio talvolta appare con un animale senza ginocchia, e in Giobbe – secondo alcuni Padri della Chiesa -, l’ippopotamo è figura del demonio perché anche questo grosso animale non può piegarsi sulleginocchia, pena non rialzarsi. Ecco chi è l’architetto di molte nuove chiese”.
Bruno Volpe