“A Berlino un atto di guerra contro Occidente e la cristianità. Monsignor Galatino ignorante del Corano.” Lo afferma in questa intervista a La Fede Quotidiana padre Samir Khalil Samir, gesuita.
Padre Samir, monsignor Galatino commentando l’ennesima strage del terrorismo islamico a Berlino, ha escluso che possa trattarsi di atto di guerra o scontro di civiltà…
“Galatino sbaglia perchè è ignorante del Corano, o pecca di ingenuità e questo almeno in parte è anche un atteggiamento del Papa. Credo che invece sia in atto, da tempo, un attacco e una vera guerra contro il mondo cristiano ed occidentale, ce la hanno dichiarata “.
Chi?
” L’ Isis, ma questo Isis radica nell’islam, ne è un aspetto e non ritengo giusto parlare solo di fondamentalisti. Tanti musulmani ritengono l’Occidente un nemico, corrotto, immorale e per questo degno di essere conquistato e sottomesso. Lo hanno sempre voluto e cercato”.
E allora la tesi di Galatino?
” Come dicevo, parla da ignorante dell’islam e del Corano. In questo libro, infatti, assieme a qualche passo che è ispirato alla pace, ne troviamo tanti violenti. Il Corano contiene di tutto e non possiamo definire l’islam religione di pace, è un errore. Certamente la maggioranza dei musulmani non sono favorevoli agli atti del terrore, ma la matrice violenta di certe azioni è dettata dal Corano e dalla tradizione. Galatino sbglia, non sa o per troppa ingenuità”.
L’ attentato di Berlino ripropone il delicato problema della immigrazione, che fare?
” Quando nel mare sono in gioco tante vite umane, non è possibile far finta di nulla e vanno salvate. Ma una volta fatto questo, abbiamo bisogno di controllo e di attenzione, non possiamo escludere infatti che tra coloro che arrivano in quel modo, si nascondano anche terroristi o violenti. Inoltre la vera integrazione non è questa, quando poi finiscono a vivere da mendicanti , magari cadendo nelle braccia del terrore o della delinquenza. Occorre che studino la lingua italiana prima di tutto”.
Basta solo questo?
” No. Lo Stato italiano faccia capire che in Italia gli immigrati non possono fare quello che vogliono e che devono rispettare le leggi, i costumi, le tradizioni. Aggiungo che la carità, doverosa, parte dai vicini per arrivare ai lontani. Ai migranti va detto che qui non possono imporre la loro visione del mondo, lo facciano a casa loro. Non vogliono mangiare la carne di maiale o quella macellata diversamente dai riti prescritti? Se non esiste altra possibilità, si arrangino, loro si sfamano alla mensa, non vanno al ristorante”.
Bruno Volpe