“Dietro le sommosse in Polonia si nasconde Soros”. Lo dice in questa intervista rilasciata al nostro sito il redentorista padre Andrzej Wodka, polacco, Presidente di Avepro, Agenzia della Santa Sede per la Valutazione e la Promozione della Qualità delle Università e Facoltà Ecclesiastiche. Lo abbiamo intervistato in merito a quanto sta accadendo in questi giorni in Polonia dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha recepito e messo in esecuzione la restrittiva normativa sull’ aborto. Le femministe polacche hanno dato vita ad un vivace movimento chiamato “Sciopero delle donne” e la sua leader Klementyna Suchanow è stata arrestata dopo i violenti scontri a Varsavia.
Padre Wodka, che cosa accade nel suo Paese?
” Una prima ondata di incidenti si era verificata, ora è in atto la seconda maggiormente violenta. Queste donne usano un linguaggio osceno da caserma che scandalizza la gente, roba da strada volgarissima, hanno invaso persino le chiese. Per fortuna la maggioranza dei polacchi non le segue, sono culturalmente isolate. Penso che questa protesta sia pilotata e sobillata da forze non cristiane, atei vicini all’ ex Unione Sovietica e soprattutto da Soros. Anzi dietro queste sommosse si nasconde principlamente lui, Orban in Ungheria lo ha detto con chiarezza”.
Quanto sta accadendo ha dunque una valenza politica?
” Con il pretesto dell’ aborto vogliono rovesciare il governo eletto democraticamente dai polacchi, ma la sorpresa per loro è che la gente non le segue, non le appoggia. Usano simboli incredibili come l’ ombrello nero e la mascherina con la doppia S, di matrice nazista. Però se queste cose le fa uno di destra si scatena la bufera, se arriva da ambienti liberal è permesso”.
L’ elezione di Biden per caso ha favorito tutto questo?
” Ho l’ impressione che molto dipenda anche da questo evento. Biden è un abortista convinto e piace a tali ambienti. Con Trump, che sicuramente ha avuto le sue cadute di stile, era altra cosa. Trump ha amato la Polonia e con lui è caduto l’obbligo per i polacchi del visto negli Usa. Quando è venuto qui ha intonato il nostro canto “Noi vogliamo Dio” e lo ha ripetuto alla Casa Bianca. Trump, un difensore dei valori cristiani, amico della Polonia”.
Bruno Volpe