Dopo che il premier olandese Mark Rutte ha annunciato la proroga del lockdown fino al 9 febbraio, la segreteria della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi ha fatto sapere che per il momento ciò “non ha conseguenze per le misure già in vigore nella Chiesa cattolica”.
Quindi le chiese restano aperte, le celebrazioni limitate a 30 fedeli, come ormai da ottobre. Se invece il governo dovesse introdurre il coprifuoco, di cui sta intensamente discutendo in queste ore per arginare una temuta diffusione nel Paese della variante inglese del Covid-19, “i vescovi valuteranno se sono necessarie ulteriori indicazioni per le parrocchie”, si legge in una nota apparsa sul sito dei vescovi. Essi rinnovano la loro “gratitudine per gli sforzi delle équipe pastorali, ma anche per i tanti volontari nelle parrocchie che lavorano per garantire che la vita parrocchiale prosegua” nonostante tutto: sia con le celebrazioni, sia con l’impegno a tenersi “digitalmente in contatto”, sia con le proposte di catechesi, sia ancora con il sostegno pratico ed economico offerto a chi ne ha bisogno.
Nella nota i vescovi fanno un accorato appello ai fedeli affinché, proprio in questo momento, sostengano le parrocchie “non solo con la preghiera ma anche economicamente”: si apre infatti il 16 gennaio la settimana dedicata alla campagna Actie Kerkbalans, la grande raccolta fondi che garantisce alle parrocchie olandesi di continuare a funzionare. (SIR)