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«I cattolici, un elettorato sempre inseguito dalla politica ma, da tempo, assai poco incline a riconoscersi in uno specifico partito: infatti tra coloro che partecipano assiduamente alla messa domenicale il Pd risulta primo partito, seguito dal M5S che precede di qualche decimale FI. La Lega, presso i cattolici praticanti, ha un consenso più contenuto rispetto alla media”. Questo è quanto ha rilevato Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera del 27.1.2018 (vedi qui). A proposito di “Cattolici nel Partito Democratico” Nereo Tiso, della Costituente nazionale Partito Democratico, Componente il Coordinamento Provinciale e Cittadino di Padova scrive che «i cattolici possono sentirsi, al pari degli altri, come coloro che aggiungono valore al partito, portando con sé i propri valori e le proprie convinzioni mettendole al servizio di un modo finalmente nuovo di fare politica senza pregiudizio alcuno. La scelta che i cattolici hanno fatto di entrare nel Partito Democratico è stata una scelta di prospettiva per il cambiamento del paese con una visione di società che si differenzia sostanzialmente da chi sta dall’altra parte dello schieramento. Una società costruita dal basso, in grado di offrire giustizia, solidarietà, opportunità e dignità a tutti coloro che sono a rischio di emarginazione. In sostanza, attivarsi per partecipare responsabilmente alla realizzazione del bene comune con un’attenzione particolare ai più svantaggiati. […] I cattolici del Partito Democratico, non hanno interesse per chi ha bisogno di presentare proprie liste costituite da “candidi” e non candidati, con la pretesa di essere gli unici ad essere latori e difensori dei valori e dei principi inscritti nella Dottrina Sociale della Chiesa. E’ una presunzione che non appartiene ai cattolici del PD. Essi si riconoscono nella Costituzione Italiana quale “vangelo laico” di riferimento nella loro attività politica, e nel Vangelo hanno il riferimento personale dal quale trarre beneficio per costruire percorsi di confronto dialettico e non di scontro. In politica dobbiamo “operare da cristiani” come diceva Maritain, autonomamente, impegnando solo se stessi con la propria responsabilità. Nulla è facile e nulla è scontato nella ricerca e nella realizzazione del bene comune. Bisogna lavorare contro i falsi moralismi e le strumentalizzazioni insensate di chi vuole a tutti i costi metterci contro qualcuno; è necessario avere uno sguardo aperto e allontanarsi dalle demagogiche prese di posizione di chi, ancora una volta, vorrebbe essere il solo rappresentante dei cattolici e difensore dei principi a cui essi fanno riferimento. L’ipocrisia si fa vanto di chi si veste con abiti che non gli appartengono e che gli stanno un po’ stretti. Certo è che, comunque, la scelta di far entrare nel Partito Democratico il Partito Radicale, può aprire una nuova fase con nuove difficoltà, che vengono vendute come insanabili. Su alcuni argomenti è evidente, e non si può negarlo, i radicali e i cattolici si guardano da molto lontano, ma tutto deve passare attraverso quei tre documenti che sabato 16 febbraio abbiamo votato a Roma: lo statuto, la carta dei valori e il codice etico, oltre all’accettazione del programma del Partito Democratico. Sarà importante rimanere vigili, prestare attenzione ai protagonismi e ai sensazionalisti che hanno distinto i radicali (e non solo) in questi anni, curandosi di ristabilire gli equilibri che finora si sono raggiunti nel rapporto corretto e costruttivo tra laici e cattolici. Nessuno dovrà creare un circolo chiuso e correntizio, rimanendo fermo alla fine dell’800, alzando palizzate senza senso; nessuno dovrà demonizzare l’altro, portatore non di propri interessi, ma di opinioni, idee e valori. Lo scontro, come cattolici, non ci appartiene (lasciamolo agli altri); cercheremo con forza il dialogo anche di fronte ad estremizzazioni, fondamentalismi e particolarismi che non rasserenano e ci fanno arretrare. Di che bisogna temere? Nessuno potrà imbrigliare coscienza e cervello».

 

2 pensiero su “Pagnoncelli: “PD primo partito tra coloro che vanno a messa”. Tisi: “I cattolici aggiungono valore al PD””
  1. A parte la faziosità dell’articolo del Corriere (che riporta come sempre statistiche ritoccate), è inquietante che si associ con accondiscenza il PD ed i cattolici “praticanti”. Ricordo che nella nefasta ultima legislatura su proposta del PD hanno approvato Divorzio breve, Unioni civili e biotestamento in chiaro affronto di quanto Gesù Cristo Nostro Signore ha indicato alla sua sequela. È ora di finirla! Chi vota PD non ha niente di cristiano e tanto meno ha interesse al bene comune. Per incontrarsi con Il Cristo Risorto è necessario stare nella verità senza se e senza ma.

  2. Concordo interamente con la Signora Tiziana. Un’ incoerenza pazzesca. Esponenti del PD tra i banchi della Messa e poi in politica a sostenere un partito che promuove scelte morali TOTALMENTE opposte al loro credo . Pazzesco.

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