Con il noto giornalista Paolo Brosio parliamo a tutto campo, partendo dalla sua bella iniziativa di carità chiamata “Mattone del cuore”, per arrivare al caso dei libri di Nuzzi e Fittipaldi, fino alle ultime polemiche sulle presunte apparizioni mariane di Medjugorje.
Da qualche tempo porta avanti il progetto “Mattone del cuore”, si tratta di una raccolta di fondi per costruire a Medjugorje un ospedale di prime cure nei campi della cardiologia e dell’ ortopedia. Ma lasciamo parlare lui. Come nasce questo importante progetto?
“E’ nato dall’impulso di una suora di Verona, Suor Pagani morta in odore di santità, la quale ha detto di aver ricevuto direttamente da Maria il compito di far edificare a Medjugorje un ospedale per persone necessitate di tutte le fedi. Questa suora confidò la cosa ad un nipote di Verona il quale a sua volta ne parlò ad un sacerdote. Quel prete, guardate i casi della vita, era proprio il confessore e direttore spirituale del mio gruppo a Medjugorje. Riuscì a convincermi a portare avanti questa idea, sulla quale io ero recalcitrante perchè progetti precedenti erano naufragati dietro sospetti di cattiva gestione dei fondi. Ho chiesto ed ottenuto la massima trasparenza sugli introiti delle donazioni ed infatti aggiorno su questo la Segreteria di Stato Vaticana, nonsignor Becciu e il Papa ha benedetto questo progetto”.
Passiamo al caso dei corvi vaticani. I libri di Nuzzi e Fittipaldi, a suo giudizio, dovevano essere pubblicati?
“No. Certamente credo alla buona fede dei due colleghi dei quali non metto in dubbio l’ onestà e la rettitudine professionale, ma penso che siamo davanti ad un brutto tentativo, parzialmente riuscito, di fermare e danneggiare l’ azione di pulizia intrapresa dal Papa. Involontariamente, i due giornalisti si sono fatti strumentalizzare, ci sono cascati. Dietro questa storia, ne sono convinto, esiste un disegno chiaro di bloccare con ogni mezzo l’ azione di moralizzazione del Papa”.
Insomma, lei non li avrebbe mandati alle stampe…
“No. Io non credo affatto come si sente dire in giro, che i due giornalisti siano delle vittime della intolleranza vaticana, e ricordo, avendo seguito Mani Pulite, che se qualche collega dava notizie riservate, Borrelli faceva il c…o . Oggi tutti, anche quelli che si indignano quando escono sui giornali verbali di intercettazione o gossip, hanno cambiato idea. Vero, il giornalista fa anche il suo mestiere, ma deve sempre avere un minimo di attenzione a quello che fa e alle conseguenze. Perchè non si pubblicano libri sulle opere, tante, di carità della Chiesa? Se volete le carte pulite, le metto io a disposizione”.
Veniamo a Medjugorje, sembra che il Papa ne abbia preso le distanze, che le pare?
“Non è così e chi dice questo sbaglia. Penso che il Papa si riferisse ai falsi profeti o veggenti in genere. Indubbiamente anche a Medjugorje possono accadere fatti da verificare, ma il bene abbonda sul male. Quello è davvero un luogo santo e lo dimostra l’ affluenza dei fedeli. In Roma, capitale della cristianità, l’ affluenza nelle chiese è molto bassa, a Medjugorje avviene esattamente il contrario. Gli alberi buoni si riconoscono dai frutti. Affermare poi, come sostenuto da qualcuno, che sia un inganno di Satana vorrebbe dire che Satana sta facendo a sè stesso il più clamoroso autogol. Mi auguro e sono certo, che il Papa su questo saprà dare una risposta equilibrata. In quanto ai veggenti, sono persone serie ed affidabili”.
Il vaticanista Barile, prendendo spunto da notizie di stampa, nel suo blog ha detto e scritto che sono in arrivo su Medjugorie provvedimenti restrittivi…
“Libero di dire quel che vuole. Io questo Barile non lo conosco e non so chi sia. Frequento e parlo con vaticanisti importanti ed affermati, ma Barile, mai sentito. Le ripeto, non so chi sia”.
Bruno Volpe
In argomento segnalo una mia lettera pubblicata dalla rivista “Studi Cattolici” di Dicembre intitolata “Da Civitaveccjìhia a Medjugorje”, con commento di Riuccardo Caniato,.