“Un giorno a casa, a tavola, mi è stato domandato: cosa ti piacerebbe diventare da grande? Sapete cosa ho detto? Macellaio!”. Papa Francesco, incontrando in Aula Paolo VI i circa 6mila partecipanti al 40simo Congresso dei ‘Pueri Cantores’, non risparmia ricordi e aneddoti personali ai tanti bambini giunti a Roma da ogni parte del mondo, e che nei giorni scorsi hanno allietato le chiese della Capitale con alcuni concerti dedicati al Giubileo.
Racconta il Papa: “Da bambini, la mamma, il sabato, alle due del pomeriggio, ci faceva sedere davanti alla radio per sentire. E cosa sentivamo? Tutti i sabati si faceva la trasmissione di un’Opera. E la mamma ci insegnava com’era quell’Opera… Il piacere di sentire cantare mi viene da bambino. Mi piace tanto la musica e il canto… Ma vi dico una cosa: il canto educa l’anima, il canto fa bene all’anima”.
“Anch’io mi arrabbio, ma non mordo” esclama poi sorridendo Francesco. “L’abitudine di arrabbiarsi, l’abitudine di gridare, l’abitudine di sgridare gli altri, questo è un veleno…” dice il Papa. Bergoglio passa poi in rassegna il brutto mosaico di guerre, fame, ingiustizie e assicura che il buono c’è, anche se quasi mai buca il video. “Sembra che piaccia di più guardare le cose brutte che le cose belle, che le cose grandi. Il diavolo fa delle sue – questo è vero! – ma anche Dio fa delle sue: tanta gente santa! Non solo nelle missioni, ma nel mondo, nel lavoro, nelle famiglie” ma “questo non si vede in televisione”.
“Perché?” chiede Francesco, parlando sempre a braccio, come riporta Radio Vaticana. “Perché questo non ha rating, non ha pubblicità… E’ vero o no questo? Se tu vuoi avere rating – sia giornalistico, sia televisivo o quello che tu vuoi – fa soltanto vedere le cose brutte… Con le cose buone la gente si annoia”.
Poi il proposito per il nuovo anno: “Pregare un po’ di più. Per un vescovo, il primo compito è la preghiera, non si può essere vescovo nella Chiesa senza la preghiera al primo posto. E poi l’annuncio del Vangelo”. (ADN Kronos)