“Ho paura dei cristiani che non camminano e si rinchiudono nella propria nicchia. E’ meglio meglio procedere zoppicando, talvolta cadendo ma confidando sempre nella misericordia di Dio, che essere dei ‘cristiani da museo’, che temono i cambiamenti e che, ricevuto un carisma o una vocazione, invece di porsi al servizio dell’eterna novità del Vangelo, difendono sé stessi e i propri ruoli”. Lo ha affermato oggi Papa Francesco ricevendo in udienza privata i partecipanti alla 75ª Convention del “Serra International” sul tema: “Siempre adelante.
Il coraggio della vocazione”, in corso a Roma, dal 22 al 25 giugno. Il Papa ha apprezzato lo slogan del convegno “Siempre adelante! Sempre avanti”, una “parola-chiave della vocazione cristiana”. “Non può camminare chi non si mette in discussione – ha sottolineato -. Non avanza verso la meta chi ha paura di perdere sé stesso secondo il Vangelo. Nessuna nave solcherebbe le acque se avesse timore di lasciare la sicurezza del porto. Allo stesso modo, nessun cristiano può entrare nell’esperienza trasformante dell’amore di Dio se non è disposto a mettere in discussione sé stesso, ma resta legato ai propri progetti e alle proprie acquisizioni consolidate”.
Il cristiano, invece, “camminando nei solchi della vita quotidiana senza timore, sa di poter scoprire le sorprendenti iniziative di Dio quando ha il coraggio di osare – ha detto -, quando non permette alla paura di prevalere sulla creatività, quando non si irrigidisce di fronte alla novità e sa abbracciare le sfide che lo Spirito gli pone, anche quando esse gli chiedono di cambiare rotta e di uscire dagli schemi”. (SIR)
Sempre adelante! Sempre avanti; ma verso la metà del paradiso o dell’inferno, questo Bergoglio non lo dice