Papa Francesco ha ricevuto i 60 partecipanti ad un convegno organizzato in Vaticano sulle sostanze stupefacenti. Tra le personalità che ha accolto ci sono anche la Regina Silvia di Svezia e Yury Fedotov, direttore dell’Ufficio Onu che si occupa di droga e crimine.
Mons. Marcelo Sànchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, a conclusione dell’incontro ha dichiarato che Francesco ha rivolto loro un discorso molto forte contro le droghe.
“Il Papa”, ha detto monsignor Sorondo, “ha parlato di questa piaga che è presente in tutto il mondo e che tocca non solo i poveri, ma tutti”. Per il Papa la droga “è una nuova forma di schiavitù che ha chiamato “chimica” e che dobbiamo risolvere”. Il Papa “ha insistito molto sull’importanza della giustizia, dell’uguaglianza e della prevenzione, sull’educazione, sulla solidarietà, sulla socializzazione, incluso lo sport e sulla creazione di vere e proprie comunità, in cui la gente non senta l’isolamento che può portarla alla droga”. Inoltre, “ha parlato della necessità di avere un quadro più preciso riguardo alla produzione, alla diffusione e alla distribuzione della droga; ma anche della contaminazione fra le mafie e i governi”.
Il Papa ha anche “parlato dell’Argentina, che è passata dall’essere un Paese di distribuzione della droga, all’essere un Paese di produzione e di consumo. E naturalmente questo non è successo senza che non ci sia stata connivenza con lo Stato. Questo vale anche per altri Paesi latinoamericani – pensiamo al Messico, alla Colombia – ma anche del mondo asiatico, dove avviene altrettanto”.
Il Papa “ha parlato anche della famiglia che sono le vittime di questa condizione e di chi vuole sfruttarli”. “La droga cosiddetta leggera non è leggera” – ha dichiarato monsignor Sorondo, “perché danneggia il cervello! Vuole essere il cavallo di Troia per le droghe più pesanti. Quindi: no alla droga leggera! E poi educazione e prevenzione anche contro l’alcool e il tabacco”.
Matteo Orlando