Ritardi, slittamenti, posti vacanti: la Pontificia Accademia per la Vita ha posticipato al prossimo 5-7 ottobre l’annuale assemblea che in passato si svolgeva i primi mesi dell’anno solare. A seguito dell’approvazione del nuovo statuto interno, voluto dal Sommo Pontefice ed entrato in vigore il 1 gennaio scorso, molti esponenti di spicco sono diventati “ex membri”. Di fatto, consultando gli elenchi degli ordinari, dei corrispondenti e degli emeriti, nessun nome è incluso. Per risalire a qualche nominativo è opportuno consultare le due liste “già membri” con 172 individui e “deceduti” con 10.
Dunque, oltre al presidente, mons. Vincenzo Paglia, nessun altro nome è legato alla Pontificia Accademia per la vita. Nomi illustri quali i cardinali Carlo Caffarra e Willem Jacobus Eijk o il filosofo Josef Maria Seifert e lo studioso Luke Gormally, rimossi in nome del cambiamento.
Sul proprio sito, l’Istituto precisa: È proprio la complessità del processo di nomina dei nuovi accademici, resasi necessaria con l’approvazione del nuovo statuto voluto da Papa Francesco, che ha fatto slittare la celebrazione dell’assemblea al prossimo ottobre”. In programma, tra gli argomenti da trattare c’era quello della “Donum vitae”, ovvero l’istruzione della congregazione per la dottrina della fede su “il rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione”. Il documento – per cui nel 2017 ricorre il trentesimo anniversario – fu pubblicato dall’allora cardinale prefetto Joseph Ratzinger, su l’esplicita richiesta di papa Giovanni Paolo II.
Dalla teoria alla pratica; un cambio di programma in corso ha mutato l’argomento della futura assemblea. Il nuovo oggetto di studio sarà: “La vita di accompagnamento: Nuove responsabilità nell’era tecnologica”. Il programma definitivo è comunque atteso nei prossimi per la pubblicazione. Il tutto contribuisce a creare un clima di confusione che lascia pochi indizi circa le priorità dell’Accademia.
Dario Cataldo