“Non è nella intenzione del documento, però esiste il rischio che la lettera apostolica del Papa Misericordia et Misera possa far minimizzare o banalizzare l’aborto e la sua gravità.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana monsignor Gianfranco Girotti, arcivescovo, reggente emerito della Pentenzieria Vaticana.
Eccellenza Girotti, nella sua lettera apostolica il Papa ha conferito a tutti i sacerdoti del mondo la facoltà di assolvere il peccato di aborto cosa che era sin qui riservata al vescovo o al penitenziere canonico. Che cosa cambia?
” Quello che ha appena detto lei. Non sta a me dare valutazioni sull’ operato del Papa. Io ritengo che egli abbia voluto andare sulla via della misericordia tracciata durante il Giubileo, è questa la chiave di interpretazione. E’ un gesto di carità pastorale”.
Possibili dei rischi?
” Non è nella intenzione del Papa, tanto meno del documento. Tuttavia, come in tutte le cose, esiste il rischio ed è inutile negarlo, che questa lettera sia letta male, come una minimizzazione o banalizzazione dell’ aborto”.
Resta intatta la gravità dell’ aborto?
” Certo. Era e resta un crimine ed un misfatto abominevole. Il Papa non lo ha giustificato o liberalizzato, questo è impossibile. Ha solo conferito ai sacerdoti tutti la facoltà di assolvere”.
Si deve sempre assolvere nel confessionale?
” No, questo non sta scritto da nessuna parte. Occorre valutare il peccato, e soprattutto la reale volontà del penitente e la sua sincerità, il serio intento di cambiare vita e di riparare al misfatto. La misericordia, che pur è importante, non implica tolleranza o scendere a patti col peccato, non giustifica tutto e tra misericordia e giustizia esiste uno stretto legame. Non possiamo parlare della prima senza considerare la seconda”.
Ci sta chi esulta come se fosse stato dato una specie di lasciapassare all’ aborto..
” Bisogna ricordare che non è così, la scomunica rimane, muta solo il confessore, del resto nessuno può rinnegare o cambiare il Vangelo e la Parola di Dio, o il comandamento del Non Uccidere”.
Ritiene che sia a questo punto necessario un documento Motu Proprio per modificare il diritto canonico in tema di aborto?
” No. Non ne vedo la necessità. La gravità del peccato di aborto è rimasta. Ma attenzione a non minimizzarlo, il rischio lo corriamo”.
Bruno Volpe
Scusate l’intevento da sciocco e ignorante quale sono,ma in merito all’intervista facendo un parallelo con Gesù sulla croce agonizzante che accogliendo la supplica del ‘buon ladrone’ diceva ‘oggi sarai con me in Paradiso!’,ma non è che poi sotto sotto Gesù a banalizzato IL FURTO e L’OMICIDIO?! Perchè voglio ricordare che non era tanto facile farsi crocifiggere dai Romani(bisognava farla veramente grossa!)Speriamo che qualcuno di EMERITO mi risponda…,(magari poi insieme tiriamo le orecchie a Gesù!)