Il giornalista Peter Seewald, autore del libro-intervista con il Papa emerito intitolato “Benedetto XVI. Ultime conversazioni”, recente (e forse ultimo) capitolo della serie di libri-interviste realizzati negli anni, intervistato dal The Catholic World Report ha dichiarato che Papa Benedetto è “una delle personalità più incomprese del nostro tempo. Con i suoi contributi al Concilio Vaticano II, alla riscoperta degli antichi Padri della Chiesa, al rinvigorimento della dottrina, alla purificazione e al consolidamento della Chiesa, egli è stato non solo una forza di rinnovamento, ma uno dei papi più significativi della storia. Come teologo del popolo, non ha mai dimenticato che lui viene da una esperienza di vita semplice. Ha sempre difeso il punto di vista dei semplici fedeli contro le imposizioni fredde di molti professori universitari. Lui è il tipo di personaggio che può semplicemente essere considerato il dottore della Chiesa per l’era moderna”.
Seewald ricorda che per Benedetto XVI “quando gli esseri umani non venerano più Dio come santo, per loro nient’altro può essere considerato sacro. Quando le persone perdono la loro potenza spirituale ben presto perdono alla quella intellettuale”.
Per Seewald il Papa emerito ha “dimostrato che la religione e la scienza, la fede e la ragione, non sono opposti. La ragione è un garante per la religione perché le permette di non scivolare in false fantasie o nel fanatismo violento”. Joseph Ratzinger “vede la Chiesa come un movimento di resistenza contro le aberrazioni seducenti del mondo, contro l’abbandono di Dio, contro l’ateismo fondamentalista e contro il neopaganesimo”.
Ratzinger, secondo Seewald, “è un pragmatico, che desidera percepire la vera natura delle cose e non si lascia accecare o manipolare da certe mode ma, allo stesso tempo, è aperto a ciò che deve necessariamente essere cambiato, trovando il coraggio di fare le cose che devono essere fatte”. Papa Ratzinger “è un insegnante per tutta la Chiesa, perché va sempre al centro, a Gesù Cristo. Egli ci ha mostrato Gesù, ancora una volta, l’intero Gesù e non l’immagine di Gesù che è stata ridotta a brandelli da alcune teologie e da alcune rappresentazioni multimediali”.
Nessun altro come Ratzinger ha avuto “l’autorità e i doni per dimostrare che possiamo fidarci del Vangelo, sia spiritualmente che storicamente. Credo che Papa Benedetto abbia dato un contributo decisivo contro la diluizione del Vangelo e posto le basi per la fede nel 21 ° secolo. Forse il fatto che egli è sempre calunniato rende la sua testimonianza ancora più vera. Alla fine della sua vita, in ogni caso, è in pace con se stesso e nel Signore, perché ha sempre svolto i suoi compiti con tutti i doni, spirituali e umani, che ha ricevuto”.
Matteo Orlando