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emanuela-orlandi-Da qualche tempo nelle sale cinematografiche  si proietta ” La verità sta in cielo”, di Roberto Faenza. E’ un lavoro che si ispira alla tragica storia della povera Emanuela Orlandi con particolare riferimento al recente provvedimento di archiviazione. Il settimanale paolino Famiglia Cristiana in un editoriale, ha fortemente contestato la pellicola. La Fede Quotidiana ha intervistato sul  punto, Pietro Orlandi fratello di Emanuela.

Pietro, Famiglia Cristiana ha tuonato contro il film, che cosa ne  pensa?

” Credo,  con tutto il rispetto che si deve alle idee altrui, che Famiglia Cristiana sia nel torto. Sbaglia quando come in questa occasione, difende quello che è indifendibile, ovvero le condotte tenute sul caso  dal Vaticano. Sarebbe stato molto più saggio semmai, analizzare i motivi che hanno portato al film e i tanti lati ancora oscuri di quella vicenda”.

Difende l’indifendibile, perché?

” Perché nessuno è in grado di smentire i tanti silenzi, le tante situazioni di imbarazzo provenienti dal Vaticano che poco o nulla ha fatto per collaborare con le autorità italiane. Penso che  nel Vaticano ci siano persone che sanno, ma nessuno parla o ha voluto parlare. Ancora oggi dico: chi ha una coscienza si liberi, il Vangelo dice che la verità rende liberi”.

E’ un buon film secondo lei?

” Senta, ogni film è tale e va preso per quello che è. In ogni caso conosco personalmente il regista che è una persona intellettualmente onesta e corretta, ha preso parte a delle manifestazioni per Emanuela. Inoltre da quel che  so, alla stesura del film hanno collaborato ottimi avvocati per assicurare fedeltà alle carte del processo. Non dimentichiamoci che la trama tocca principalmente il provvedimento ultimo di  archiviazione che noi non abbiamo mai condiviso e che non condividiamo e infatti andremo avanti senza rassegnazione”.

Qual è il merito del film, se esiste?

“Aver fatto tornare di attualità il caso di Emanuela che ultimamente sonnecchiava o quasi. Lo ritengo un utile contributo alla causa. Del resto nessuno aveva il potere di bloccare o censurare un film che riguarda un caso che ha fatto e fa storia”.

Dei tre ultimi  pontefici chi ha spinto di più?

“Mi dispiace dire che tutti e tre ci hanno deluso. Ma duole dirlo che con Papa Francesco all’ inizio si erano aperti i cuori alla speranza, avevamo pensato ad un possibile cambio di rotta. Invece niente, tutto come o forse peggio  di prima, non vi è stata discontinuità col passato”.

Bruno Volpe

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