“Quel teologo polacco gay mi è proprio antipatico. Non perchè omosessuale, ma per come si è comportato”. Lo afferma Mauro Coruzzi, noto al grande pubblico con il nome d’arte di Platinette.
Platinette, dopo le decisioni disciplinari della Santa Sede, il monsignore ha parlato di Chiesa omofoba…
“Ci vule una bella faccia tosta. Meglio farebbe a tacere. Se dovessi andare maggiormente in profondità, dovrei dire cose poco carine su di lui. Penso che abbia pianificato e premeditato tutto, aveva un libro in uscita e quale occasione migliore di un Sinodo sulla famiglia? Poi decide di vivere nella città più gay friendly del mondo, Barcellona e salta da una tv all’altra come star. Chi entra in un’associazione come la Chiesa sa che esistono delle regole e si impegna a rispettarle. Lui voleva tenere due piedi in una scarpa. Non lo ha ordinato il medico di fare il prete. Poi, consentitemi, l’ outing è una questione seria, costa dolore e travaglio, ha bisogno del silenzio, non di conferenze stampa.”
Papa Francesco, il 6 giugno 2013, parlò apertamente di lobby omosessuale dentro la Chiesa. Cosa ne pensa?
“Io non amo questo modo di parlare del detto e non detto. Se ha nomi e cognomi li faccia, altrimenti meglio tacere. Faccia denunce se ha elementi concreti, per il vantaggio dei credenti. Prenda per esempio la sua recente richiesta di perdono per i fatti avvenuti in Roma. Ci dica quali”
Pare che Bergoglio non la entusiami…
“Dico, da non credente, che la Chiesa, nel momento in cui è stato eletto Papa, aveva bisogno di un uomo capace di risollevare il marketing e questa operazione sembra parzialmente riuscita. Trovo strano e singolare che pochi minuti dopo la sua elezione già circolavano le sue foto nel metrò di Buenos Aires come un comune mortale. Nel corso degli Angelus domenicali Francesco denuncia le catastrofi che avvengono in varie parti del mondo. Bene, ottimo. Ma ci vada a visitare quei posti. Vero è che per organizzare un viaggio papale occorre tempo, ma per esempio in Siria potrebbe andarci anche a rischio della vita. La gente apprezzerebbe maggiormente rispetto alla sfilata o parata negli Usa”.
E Ratzinger?
“Quello che le dico potrebbe sembrarle strano. Il vero rivoluzionario è stato il papa teologo e il tempo, che è galantuomo, lo rivaluterà e gli darà il giusto posto nella storia. Ha usato in Africa il termine preservativo: mi dica quale Papa ha avuto mai questo coraggio. Sicuramente non baciava i bambini in piazza o scambiava i cappellini, non era un fenomeno di comunicazione per la sua natura, ma diceva cose serie e chiare. Molto più moderno lui di tanti falsi moderni. Io ne parlo col distacco del non credente, ma trovo molto più avanzato Ratzinger rispetto a Bergoglio”.
Bruno Volpe