” L’ utero in affitto è reato in Italia e va punito. Crea il mercato della vita. Attenzione a non minimizzare l’aborto.” Sono gli affondo di Toni Brandi presidente di Pro Vita in questa intervista .
Presidente Brandi, avete alzato nuovamente l’ attenzione sulla pratica dell’ utero in affitto, perchè?
” Perchè in Italia è un reato e va punito. Crea un vero mercato della vita, vergognoso ed è a dir poco disumano. Devo sottolineare che noi abbiamo interessato la Magistratura di due casi relativi a società che operano in Italia , una è legata agli Stati Uniti. Sin qui la prima segnalazione è stata archiviata, ma ci siamo opposti. Sulla seconda non abbiamo riscontri concreti”.
In Italia ha fato scalpore il caso di Nichi Vendola. Ma da pochi uomini di Chiesa si sono levate voci..
” Vendola è in buona compagnia. Io non posso prendermela con la Chiesa istituzione, ma con qualche uomo di Chiesa che tace e questi silenzi sono sconcertanti. Bisogna avere sempre la forza e il coraggio di parlare chiaro davanti a condotte che vanno contro la Legge di Dio. Il fatto che alcuni vescovi tacciano mi fa piangere”.
Ultimamente il Papa con una lettera apostolica, ha concesso a tutti i sacerdoti la possibilità di assolvere il peccato di aborto. Esiste il rischio della minimizzazione ?
” Credo che questo rischio lo corriamo. Anche se Pro Vita su questo punto era e resta fermo e lo sta dimostrando con varie iniziative, basti consultare il sito. L’ aborto era e resta un peccato gravissimo ed un omicidio, forse il più efferato e brutto perchè commesso in danno di una creatura che non è in grado di difendersi. In quanto alla minimizzazione dell’ aborto, credo che questo risultato sia possibile per la lettera del Papa, anche in seguito alle strumentalizzazioni fatte da certa stampa. Ricordo sommessamente che la pastorale non può derogare alla Parola, alla dottrina, alla Tradizione e al Catechismo. La mia idea è che oggi anche nella Chiesa ci sia confusione e Satana si sta prendendo delle anime. Ma non vincerà la sua battaglia”.
In Polonia la locale Conferenza Episcopale ha sostenuto leggi anti aborto..
” Evidentemente in Polonia esistono ancora vescovi che si battono per la difesa dei valori non negoziabili come la vita”.
Pro Vita è per il no al referendum costituzionale, perchè?
” La consultazione è una data storica. Se vince il sì, il governo è pronto a far passare alla velocità della luce leggi sulla omofobia, adozioni gay, gender nella scuola, eutanasia. Se davvero abbiamo cura della famiglia e della vita, bisogna votare no. Abbiamo una specie di tirannia con due camere, figuriamoci con una sola”.
Bruno Volpe