Attraverso una accurata e accorata lettera inviata via mail, monsignor Antonio Livi, il padre Serafino Lanzetta dei Francescani dell’Immacolata e il Prof. Enrico Maria Radaelli chiedono aiuto a tutti i cattolici italiani per permettere l’uscita delle nuova serie della celebre rivista teologica Divinitas (fondata nel 1954 da monsignor Antonio Piolanti) sotto la direzione dello stesso monsignor Livi.
«Dall’inizio dell’anno in corso», scrivono, «si attende tutti con trepidazione l’uscita del n. 1 della Nuova Serie di Divinitas, sotto la nuova direzione di Mons. Antonio Livi. Ma il Signore ci chiama tutti a contribuire con coraggio e generosità al parto della Nuova Serie, che, come ci si poteva aspettare, è, prima ancora di nascere, molto osteggiata. Infatti, Mons. Antonio Livi, che nel 1989 era stato cooptato come socio ordinario della Pontificia Accademia di San Tommaso da Mons. Antonio Piolanti, era stato designato da Mons. Brunero Gherardini, proprietario e direttore della testata, come suo successore nella direzione di Divinitas, fondata dallo stesso Mons. Piolanti. A tale scopo Mons. Gherardini aveva trasmesso a Mons. Livi, con una scrittura privata del gennaio 2016, la proprietà letteraria della testata. La Segreteria di Stato ha però disposto nel giugno del 2016 che la rivista continui a essere pubblicata in Vaticano, con un direttore che non è però quello designato da Mons. Gherardini, in onore del quale Mons. Livi aveva già preparato un primo numero di Divinitas dedicato al tema dell’ermeneutica del Magistero, con un articolo di saluto redatto all’uopo dallo stesso Mons. Gherardini. Per non rinunciare del tutto al progetto caldeggiato proprio da Mons. Gherardini, la decisione di Mons. Livi è stata allora, in accordo con detto Monsignore, quella di creare presso la sua casa editrice (la Leonardo da Vinci) una collana di monografie che avrà come nome “Divinitas Verbi – Quaderni di epistemologia teologica” e che inizierà proprio con la monografia sull’ermeneutica del Magistero già approntata». Con la nuova collana monsignor Livi si propone «la difesa delle ragioni dei “dubia” alla Amoris Lætitia e la continuazione della linea di oculata e rigorosa critica tenuta da Mons. Gherardini intorno al magistero della Chiesa e dei suoi Pastori dal Vaticano II a oggi, dando una piattaforma editoriale di riconosciuta autorevolezza scientifica ad autori che hanno la competenza e la vocazione apostolica per contrastare autorevolmente le diverse forme della falsa teologia neomodernista che hanno occupato alcuni gangli vitali della Chiesa».
I firmatari dell’appello scrivono che monsignor Livi «potrà garantire, sia pure in questo diverso modo, la continuità del servizio alla fede svolto dall’antica testata […] prima di tutto per il fatto di mantenere la direzione attraverso personalità […] formate tutte e sempre nella gloriosa Pontificia Università Lateranense (l’Università “del Papa”), i quali condividono seriamente la medesima linea di rigorosa pratica della teologia sacra, intesa come elaborazione di ipotesi scientifiche di interpretazione razionale del dogma, sempre nel solco della Tradizione e sempre aperta a nuovi sviluppi secondo i principi suggeriti dal Lerinense: “In eodem scilicet dogmate, eodem sensu, eadem sententia”, cioè “Nello stesso dogma, nello stesso senso, nella stessa interpretazione”».
Si ritiene che «tale sensus Ecclesiæ promuoverà in mezzo al Popolo di Dio la percezione della bellezza delle verità rivelate, da comprendere alla luce della recta ratio naturale, che è pure partecipazione della Prima Veritas. Ciò consentirà finalmente una adeguata ermeneutica (scientifica, non ideologica o politica) dei documenti del Magistero ecclesiastico, contro la retorica dell’ideologica imperante. Resistere ai sofismi dei falsi profeti e dei cattivi maestri è diritto e dovere di chi è in grado di smascherarli e di smentirli, avendone non solo la competenza ma anche quella libertà che deriva da non subire i condizionamenti del potere costituito e di interessi temporali, quali che siano». Ai sostenitori di questa pubblicazione (il primo volume della collana e i 4 seguenti, previsti a scadenza semestrale) è stato chiesto «un versamento di Euro 100,00 alla Casa Editrice Leonardo da Vinci, indicando come causale “Acquisto anticipato del primo numero e dei 4 successivi della collana Divinitas”. Il versamento va effettuato sul ccp 36440048, intestato a Casa Editrice Leonardo da Vinci, conto corrente bancario presso BancoPosta (Roma), IBAN: IT45 B076 0103 2000 0003 6440 048. Per ricevere la nuova collana di libri basterà scrivere l’indirizzo ove si vuole farsela recapitare, segnalando l’avvenuto versamento, a: acquisti@editriceleonardo.net».
Adam Loon Otter
Tante parole, ma non è chiaro cosa sia successo. Vorrei rilanciarlo, ma si capisce poco. E non credo di non essere in grado di capire un articolom pure breve. Si può riscrivere con la tecnica del Chi, Cosa, Dove, Quando, Perché?
Questa è la nota girata dai padri. Se sono stati contorti, magari lo hanno fatto volutamente.