La diocesi di Rimini, per dare una risposta concreta ai migranti costretti a lasciare le proprie terre (sono attualmente 350 quelli ospitati nel territorio della provincia di Rimini, ma il numero, secondo la Prefettura, è destinato ad aumentare), metterà a disposizione dei profughi una decina di case canoniche, attualmente non abitate dal parroco. Come spiega il vicario generale, monsignor Luigi Ricci, “di fronte ad una precisa richiesta della prefettura, la diocesi non poteva non sentire come dovere morale la necessità di contribuire con una risposta positiva ad una emergenza drammatica, impellente e continua”.
La diocesi ha presentato alla prefettura un elenco di strutture disponibili, “che però, essendo non utilizzate da diverso tempo, non sono immediatamente agibili, ma necessitano di lavori di manutenzione, più o meno consistenti”. La diocesi contatterà preventivamente i parroci interessati per territorio per “vedere assieme come aiutare le comunità parrocchiali ad un atteggiamento di accoglienza e di integrazione. Non ci nascondiamo i problemi: ma i bisogni e le necessità devono avere il sopravvento”. Inoltre, conclude monsignor Ricci, “quest’opera di aiuto non distoglierà, ma anzi aumenterà l’attenzione e l’impegno della Chiesa riminese verso le situazioni di bisogno del territorio”. (SIR)