Si è tenuta a Gragnano, in provincia di Napoli una grande celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo Francesco Alfano, per celebrare l’arrivo in città della statua e delle reliquie di San Charbel Makhlouf, un monaco libanese vissuto nell’Ottocento nell’eremo di Annaya e ribattezzato come “il Padre Pio del Medio Oriente” per le tantissime guarigioni che si attribuiscono al suo intervento e per le quali ad oggi si conta un numero di circa 23.000 casi.
La spiritualità del monaco santo appartenente alla Chiesa Maronita è stata da sempre incentrata sulla devozione mariana alla Regina del santo Rosario e infatti è cosa risaputa che San Charbel fosse in vita inseparabile dall’immagine della Madonna di Pompei di cui possedeva ben 2 raffigurazioni. Uno dei quadri era presente all’altare delle sue celebrazioni eucaristiche e l’altro era nella sua stanza a vegliare il suo riposo. Una vita di silenzio e grande nascondimento che oggi diviene modello per la cristiani e non solo poiché a lui ricorrono anche musulmani ed atei. Questa occasione rappresenterà un ponte tra Italia e Polonia per unire insieme esperienze di fede e di preghiera dei pellegrini in cammino sotto la guida spirituale del sacerdote fondatore delle “case di preghiera di San Charbel”. Bastano 2 o 3 persone raggruppate a formare una “casa di preghiera di San Charbel”.
Oggi sono davvero tanti i gruppi che ricorrono all’intercessione del santo e sono presenti in Polonia, Svezia, Lituania, Germania, Repubblica Ceca e si registra una continua crescita anche in Italia ed in particolare in queste nostre zone ci sono rappresentanze a Pompei, Castellammare di Stabia e Gragnano. I partecipanti si riuniscono in preghiera con familiari e amici come era tradizione fare nelle case e nelle famiglie del passato. Una testimonianza di valori e sacralità che oggi la società ha bisogno di ricordare o ritrovare per combattere l’impoverimento di questi nostri tempi.
La liturgia si è arricchita di una traduzione simultanea in polacco al fine di creare un’atmosfera di reale e significativa partecipazione dei pellegrini alla santa messa. Una preghiera senza frontiere per la pace nel mondo, per il Santo Padre e la Chiesa, per le famiglie e per le nostre bellezze naturali sopraffatte dalle calamità degli ultimi periodi e per chiedere perdono per tutte le offese contro il creato e il Creatore. Al termine la statua è stata accompagnata dai fedeli in processione.