di Daniele Trabucco*
Il voto contrario, da parte dei parlamentari di Fratelli d’Italia, in occasione del secondo mandato per Ursula von der Layen a Presidente della Commissione europea ha portato il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, On. Giorgia Meloni, a definire il suo operato da “leader europea”. Un’affermazione che fa sorridere giá di per sé, in quanto, proprio al momento del voto della prima risoluzione inerente al conflitto in corso tra Federazione Russa e Repubblica di Ucraina, Fratelli d’Italia (ovvero la nuova Dc, ma senza l’autorevolezza dei vecchi esponenti democristiani) ha espresso voto favorevole congiuntamente al Partito Democratico e a Forza Italia. É vero che le risoluzioni non sono atti giuridici vincolanti, limitandosi ad esprimere un semplice indirizzo, ma ció non toglie che esse assumano, comunque, un significato politico ben preciso. La risoluzione, con 495 voti favorevoli, 137 contrari e 47 astensioni, non si é limitata solo a ribadire il sostegno a Kiev, nonché la necessitá di ripristinare l’indipendenza e l’integritá territoriale dell’Ucraina (cui ancora fanno finta di credere i parlamentari europei che hanno votato favorevolmente), ma si spinge anche a chiedere di togliere le restrizioni all’uso delle armi contro obiettivi presenti sul territorio russo in palese contraddizione con la linea portata avanti fino ad ora dallo stesso Governo italiano, incrementando in questo modo le condizioni per il rischio sempre piú concreto di un allargamento del conflitto. In ragione di questo, é evidente che l’atteggiamento di Giorgia Meloni, nel contesto comunitario, non é certamente da “leader” (peraltro “un leader” che ha dato il via libera, alcuni mesi fa, al nuovo disastroso Patto di stabilitá e crescita che condizionerá ancora di piú i giá risicati margini di politica fiscale), ma legato unicamente al mantenimento del potere. Quel potere che passa, proprio come passa la gloria del mondo.
Prof. Avv. Augusto Sinagra (Giá Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Universitá degli Studi “La Sapienza” di Roma. Avvocato del Foro di Roma e direttore della “Rivista della Cooperazione giuridica internazionale” (fascia A)
*Professore strutturato in Diritto Costituzionale e Diritto Pubblico Comparato presso la SSML/Istituto di grado universitario “san Domenico” di Roma. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico).