Ricorre nei primi giorni di settembre il ricordo di una strage, dimenticata dai media occidentali, che ha causato ben 333 morti (186 dei quali minorenni) e 783 feriti.
Stiamo parlando della strage di Beslan, cioè di quel massacro avvenuto, tra il 1° e il 3 settembre 2004, nella scuola Numero 1 della città russa dove separatisti ceceni di religione islamica causarono un’ecatombe di cristiani ortodossi.
32 terroristi islamici sequestrarono circa 1200 persone fra adulti e bambini, privandoli di cibo ed acqua fino all’intervento delle forze speciali russe che pose fine all’attacco.
Šamil’ Basaev (che è stato il leader dell’ala più radicale dell’insurrezione islamista anti-russa) affermò che l’obiettivo dei sequestratori non fosse semplicemente limitato al nazionalismo e all’indipendenza cecena ma che avesse l’obiettivo di stabilire un emirato islamico nel nord del Caucaso.
L’unico sequestratore sopravvissuto, Nurpaša Kulaev, affermò che la scelta di attaccare un edificio scolastico prendendo di mira madri e bambini non fu soltanto una coincidenza. Era deliberatamente progettato per ottenere massima indignazione e con lo scopo di scatenare una guerra nell’intero Caucaso.
I sequestratori speravano che i cristiani dell’Ossezia cercassero vendetta attaccando i musulmani dell’Inguscezia e i vicini ceceni fomentando odio etnico e religioso.
L’Ossezia del Nord e l’Inguscezia erano state precedentemente coinvolte in un breve ma sanguinoso conflitto nel 1992 a causa di una disputa di territori nel distretto di Prigorodnyj, lasciando sul terreno circa 600 morti e cinquantamila rifugiati. Ad ogni modo il tentativo di scatenare una guerra fallì.
Il patriarca russo Alessio II disse più tardi che i cittadini osseti avevano “salvato il Caucaso” mostrando controllo e moderazione.
“Fu un vile e bestiale attentato”, ha dichiarato a La Fede Quotidiana il deputato Vito Comencini, esperto di politica russa. “Fu il più grave attacco terroristico mai verificatosi in Russia”.
Per il parlamentare della Lega “il quindicesimo anniversario della strage di Beslan vede il totale silenzioso menefreghismo dei nostri media. Negli anni non si sono messi in evidenza i legami dei terroristi islamici ceceni con i sauditi e con Al Qaeda”.
Non è assolutamente vero, non l’abbiamo dimenticato.