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di Vincenzo Silvestrelli

Come mai una candidatura  viene caricata di messianismo?

Il rapporto fra religione e politica è evidente nello studio della  storia. Esso è stato la base di tutte le civiltà. Nel cristianesimo è implicito: la stora è un luogo teologico. L’economia della salvezza e l’Incarnazione sono un fatto che indica come Dio opera nella storia. Questo concetto si può interpretare in vari modi. Dopo per il Concilio Vaticano II per alcuni interpretare “i segni dei tempi” è diventato il modo per cancellare la Tradizione e per adeguarsi a tutte le  degenerazioni del presente, cancellando la sempre scandalosa presenza di Cristo che sempre sarà  pazzia per i giudei e scandalo per i giudei come afferma San Paolo. 

La storia esprime sempre una realtà teologica: l’economia della salvezza è un procedere storico, un accompagnamento di Dio all’uomo attraverso le epoche che deve essere scoperto e interpretato. Il cristianesimo pone dei punti fermi. Il primo è l’autonomia della sfera religiosa da quella politica con il chiarimento autorevole e assoluto dato da Cristo a coloro che volevano utilizzare il suo insegnamento in senso immanente. «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: E’ lecito o no pagare il tributo a Cesare?».Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?».Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 

Questo limite, posto da Cristo, valeva sia per la Chiesa che per il potere ed è l’affermazione della libertà dei due ambiti che però trova unità  nella necessità di servire il bene comune. In questo ambito la politica ha il limite di servire l’uomo nella sfera materiale e non in quella spirituale che trascende la storia e le singole società. La politica dunque è sempre un agire contingente e deve sempre rispettare la libertà della coscienza e le persone non pretendendo di diventare un assoluto.

Dall’altra parte la necessità di senso assoluto che ha l’uomo nella propria vita rimane come bisogno e bisogna stare attenti a non cercare risposti in surrogati. 

«La vita umana si unifica nell’adorazione dell’Unico. Il comandamento di adorare il solo Signore unifica l’uomo e lo salva da una dispersione senza limiti. L’idolatria è una perversione del senso religioso innato nell’uomo. Idolatra è colui che « riferisce la sua indistruttibile nozione di Dio a chicchessia anziché a Dio ». (2114 Catechismo Chiesa Cattolica).

La permanenza, nell’attuale periodo storico di pratiche superstiziose, evidenzia questa necessità umana e le sue possibili deviazioni. 

Nella campagna elettorale che ha caratterizzato le elezioni comunali di Perugia questa realtà ha trovato una conferma empirica. 

«Il programma di Alleanza per la Vittoria è il frutto di mesi di lavoro, ascolto e incontri che ci hanno portato quartiere per quartiere, comunità per comunità. Lo spirito con cui abbiamo scelto di candidarci a governare Perugia ci ha fatto andare incontro alla città, che ci ha restituito attenzione e affetto e ci ha consegnato la speranza di cambiare in meglio il nostro futuro. E noi vogliamo uscire tutti insieme dall’eterno presente, questa è l’anima del nostro programma ».

Bisogna uscire dal presente, che non basta mai, per entrare nel sogno e conquistare la felicità.

Dopo due amministrazioni di centro destra, caratterizzate dalla buona amministrazione, dal risanamento del bilancio saccheggiato dalle precedenti amministrazioni PD, la nuova candidatura del centro sinistra è stata accolta con toni messianici. Nel programma della candidata si legge tutto l’insieme del politicamente corretto contemporaneo, dal cambiamento climatico, alla politica del gender proposta con estremismo assoluto e anche contra legem come nel caso dell’utero in affitto.

E’ un insieme di affermazioni, talune anche condivisibili, accompagnate sempre dalla nuova ideologia delle élites nichiliste della finanza, come la rivoluzione verde e la città dei 15 minuti che in realtà, come si nota dove viene applicata, è una forma di controllo sociale sempre più pervasivo.

Dopo il ballottaggio sarà possibile analizzare quali parti della città si sono riconosciute in un programma fatto di sogni e di retorica, che si è raccolto intorno ad una figura di candidata senza alcuna esperienza amministrativa che propone la felicità in ogni ambito, anche in quelli dove il comune non ha alcuna competenza.

Un pensiero su “Religione e politica. Il caso di Perugia”
  1. C’è stato lunedì 17 un comunicato pro Ferdinandi di una associazione (Istituto Conestabile della Staffa) del cattolicesimo perugino firmato anche da sacerdoti. Al che altri cattolici hanno mandato al vescovo una nota chiedendo presa di distanza da tanta inusuale partigianeria. Al che il vescovo ha emanato una sua nota di stile paterno ed ecumenico ma che ad un esame obiettivo dei concetti suona conferma del primo.

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