Abbiamo già scritto che fra’ Luis Carlos Uribe Medina era stato sospeso a divinis dal suo vescovo Rigoberto Corredor Bermúdez per avere insistito, durante un’omelia, sul fatto che non avrebbe dato la santa Comunione agli adulteri, anche se lo chiedeva il Papa.
Pochi giorni dopo la sospensione, lo stesso vescovo di Pereira (Colombia) ha cambiato idea e così, dal 31 gennaio 2017 il sacerdote ha ripreso le sue funzioni sacerdotali. Nella lettera di reintegro si legge “il prete sottoscritto della diocesi di Pereira, Luis Carlos Uribe Medina… dopo un dialogo fraterno con il mio vescovo, monsignor Rigoberto Corredor Bermudez, dichiara liberamente e volontariamente che desidera rimanere sotto l’obbedienza e il rispetto verso il Santo Padre Francesco e il mio vescovo diocesano, all’interno della tradizione apostolica e dottrina della Chiesa”.
Secondo Radio Rosa Mistica Colombia il vescovo Corredor Bermúdez avrebbe “ora respinto l’interpretazione di Christoph Schönborn su Amoris Laetitia e accettato una visione ortodossa sul matrimonio e l’Eucaristia”. Sembra che il vescovo abbia riconosciuto il suo errore, abbia accettato le argomentazioni del sacerdote e abbi re-istituito il divieto di dare la comunione ai “civilmente uniti” o ai “divorziati risposati”. La Chiesa cattolica, seguendo Cristo, ha sempre insegnato che l’adulterio è un male morale. San Paolo insegna che gli adulteri non “erediteranno il regno di Dio”. La Chiesa cattolica insegna, inoltre, che può ricevere la Santa Comunione solo chi è in stato di grazia, liberi dal peccato mortale.