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Il Vangelo di Martedì 27 giugno 2023
Dal vangelo secondo Matteo 7,6.12-14


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

COMMENTO DI DON RUGGERO GORLETTI

Dicendo che la porta che conduce alla salvezza è stretta, e quelli che la trovano sono pochi Gesù non intende dire che i dannati all’inferno sono molto più numerosi che i beati in paradiso. A questa domanda Gesù non ha mai risposto (si veda il vangelo di Luca 13,23). Non è questo il punto. Quello che Gesù vuole dirci è che la strada per la vita eterna è faticosa e dolorosa, è la via del paradiso è qualcosa per pochi, per una piccola minoranza di eletti, ma ci vuole dire che la strada per la vita eterna non è quella del modo di ragionare comune, non è quella del buon senso del mondo. È sempre una strada che si oppone al modo usuale di ragionare e di vivere. È una via di opposizione, una via minoritaria. Ma per quanto stretta ed angusta sia, il Signore ci esorta a percorrerla, perché conduce alla vita. La via che conduce al Cielo richiede talvolta rinuncia e sacrificio. Ma non è una rinuncia fine a se stessa. Sono rinunce e sacrifici che ci conducono alla gioia eterna, che non tolgono nulla di ciò che rende bella gioiosa la vita, non tolgono nulla ma donano tutto.

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