Rita Dalla Chiesa, figlia dell’ indimenticato generale barbaramente trucidato dalla mafia a Palermo, non si sottrae davanti alle domande de La Fede Quotidiana e parla a tutto campo su fede e televisione.
Dalla Chiesa, lei è credente?
Mi definisco tale, anche se non posso, in tutta sincerità, essere considerata un modello sotto il profilo della pratica. Come spesso accade, anche col passar del tempo, ho i miei momenti di dubbio, di perplessità, mi pongo delle domande alle quali non so dare risposte. Insomma, credo perchè sono certa che non tutto finisca sulla terra, ma con le mie fragilità, legate alla condizione umana.
Da fedele dubbiosa, come giudica il pontificato di Papa Francesco?
Ne ho una idea molto positiva, e lo stimo. Cerca, pur tra tante difficoltà, di rinnovare la Chiesa cattolica, avvicinandola alla gente, porta una sana ventata di aria fresca e di ricerca della pulizia interiore. Ha un compito molto arduo davanti e non so in tutta franchezza se riuscirà a portarlo a termine, noto che gli ostacoli non mancano.
In che senso?
Penso a quanto è avvenuto alla vigilia dello scorso sinodo sulla famiglia e la mia riflessione va allo strano caso della esternazione del teologo polacco gay, la lettera del cardinali, infine la notizia del tumore al cervello. Sembra il frutto di una regia, magari orientata per screditare il Papa.
Crede alla tesi del complotto?
Credo che alla vigilia del sinodo qualcuno abbia ordito un complotto contro di lui. Ci sono delle forze che mal lo sopportano e che non accettano la sua volontà di rinnovamento. E si ribellano con tutti i mezzi anche quelli sleali.
In che modo valuta il risultato del sinodo sulla famiglia, specie in riferimento al tema comunione per i divorziati risposati?
Da quanto ho potuto capire vi è stata una cauta e misurata apertura, anche se altre opinioni sostengono che nulla è mutato sul piano dottrinale. Insomma, senza ombra di critica, il documento conclusivo forse avrebbe potuto essere maggiormente chiaro”.
Tv di oggi, che cosa ne pensa?
Io amo la tv, e proprio perchè la amo, sono critica. A dirla tutta, questa tv è molto lontana dai valori cristiani. Certamente ci sono degli ottimi e valenti professionisti, penso alla Perego o alla Clerici, tuttavia bisogna riconoscere che il livello generale, è calato. Questa tv non aiuta a formarsi e formare. Una volta era un piacere guardare la televisione grazie a veri signori del video come Corrado o Costanzo. Sedersi in salotto, mangiare una pizza in compagnia di amici e guardare la tv distendeva. Oggi non sempre accade, anzi. Per esempio, dilaga la mania della cronaca nera trattata in dibattiti e rotocalchi, la si spettacolarizza e si determina una sorta di circo mediatico, con la solita compagnia di giro a commentare. Infine: quanti giornalisti improvvisati a fare interviste. Una volta questa professione comportava studio e gavetta”.
Bruno Volpe
E la prima ad esserlo è proprio lei.