A Rovereto è avvenuto un episodio inquietante. Alcuni attivisti hanno commesso un attentato incendiario nei confronti della chiesetta di San Rocco che si trova nel corso Bettini della cittadina trentina.
Questi attivisti politici hanno appiccato fuoco al portone della Chiesa , imbrattando il muro esterno con la scritta «I veri martiri sono in mare».
L’attacco ha provocato, a quanto pare, solo danni al legno della porta e il rogo non si è esteso all’interno. Tuttavia il fumo ha danneggiato gli intonaci ed alcune opere d’arte custodite nel luogo sacro.
Dai primi accertamenti sembra che sia stata scagliata una bottiglia molotov contro la chiesa. «Esprimere il proprio pensiero con il danneggiamento dei simboli e delle proprietà altrui, quindi con la violenza e la prepotenza, è sempre sbagliato. In una democrazia ci sono altri modi per esprimere le proprie idee. Chi ha incendiato l’ingresso della chiesa di San Rocco, a Rovereto, è nemico del dialogo e del confronto pacifico». Questo il commento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
L’edificio religioso di Rovereto era stata al centro delle polemiche pochi giorni fa perché le «Sentinelle in piedi» vi avevano allestito un suggestivo quanto veritiero presepe con decine di finti feti umani disseminati sul cammino dei Re Magi intitolandolo «La strage di Erode».
«Abbiamo fiducia – ha concluso Fugatti, intervistato dal quotidiano L’Adige – nelle forze dell’ordine e attendiamo che le indagini facciano il loro corso, nell’interesse di tutta la comunità. Al momento non ci sono certezze sulla matrice dell’attacco. È certo che da parte nostra deve esserci tutta l’attenzione e la ferma condanna nei confronti dei responsabili che, qualora fossero garantiti alla giustizia, dovranno essere pesantemente condannati».
Su MiL ha commentato l’episodio AC: “I brigatisti ferocemente pro-aborto pretendono ora di essere “umanitari” nei confronti dei cosiddetti migranti. Contro il sentimento della gente comune e contro ogni logico buon senso umano e umanitario quelli che al momento opportuno se la prendono pure con le chiese inneggiano alla migrazione illegale e sostengono il traffico di uomini e di donne degli scafisti, alle morti in mare riempendosi la bocca di “società multirazziale” di “muri da abbattere” , di “integrazione” ecc ecc (uomini e donne che vengono poi lasciati in condizioni disumane nei quartieri periferici delle metropoli europee in tutt’altre faccende affaccendate…). Eppure sono sempre gli stessi: anche se qualcuno cerca di dipingerli come dei nuovi “devoti chierichetti” le loro azioni ci ricordano i mai dimenticati “fatti di Spagna” quando nel nome dell’ideologia comunista vennero incendiate le chiese, violentati e trucidati preti, suore, madri e padri di famiglia cattolici. A Rovereto se la sono presa con la chiesa che si ha il doveroso coraggio di commemorare e di pregare per le vittime innocenti dell’aborto.