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Nel corso di questa pandemia da Covid 19, le Case di riposo per anziani sono finite nell’occhio del ciclone ed alcune sotto inchiesta giudiziaria . Al Sud, in Puglia, possiamo annoverare una  perla. Parliamo della Fondazione Madonna Pellegrina che  vanta sei istituti e una casa di riposo per anziani ad Ostuni, Il focolare (da non confondere con quella di Brindisi). Nessun caso di Covid 19, vecchietti arzilli e sani. Al comando della fondazione, don Franco Blasi,  Presidente dell’Istituto Sostentamento Clero della diocesi Brindisi- Ostuni, ottimo sacerdote e “manager” di collaudata efficienza,  onestà e trasparenza.

Don Franco, nella vostra rsa nessun caso…

“Siamo miracolati, forse è stata  la Madonna a proteggerci in quanto la figlia di una nostra dipendente, cuoca, ha contratto il virus. Sono passati otto giorni da quando  lo abbiamo appreso. Abbiamo messo in atto tutte le procedure,  tamponi ed esami sia al personale che agli ospiti e fortunatamente nessuno è risultato contagiato”.

Come si spiega la moria in alcune rsa?

“Naturalmente non conosco gli atti delle inchieste e non entro nel merito individuale. Però considero che in queste residenze il virus può essere stato portato da fuori, da coloro che hanno fatto visita agli ospiti e non escludo  che in taluni casi siano stati, certamente a livello involontario, coloro che tornavano dal nord. Aggiungo che questi anziani vivono  gran parte del tempo in ambienti comuni,  gomito a gomito e allora il contagio è più  semplice. In più, molti di questi ospiti sono ammalati di altre patologie, anche respiratorie, immunodepressi deboli e debilitati, ragion per cui il Covid 19 è stato maggiormente invasivo”.

Le rsa sono state investite da una bufera mediatica ed anche giudiziaria…

“Non condivido il linciaggio mediatico. Bene le indagini, ma senza ogni forma di  accanimento. E lo ho scritto in una lettera sul giornale di qui. Se non ci fossero queste residenze tanti anziani dove starebbero? Non è vero, salve le eccezioni che vanno provate,  che gli ospiti sono  sempre abbandonati. Ovviamente se si provano  certe cose i responsabili siano puniti. Ma a chi si indigna e in alcuni casi critica  le famiglie accusate di scaricare gli anziani replico:  sapete che cosa significa avere talvolta in casa un malato di demenza senile? I nuclei di famiglie  sono spesso composti da soggetti che lavorano entrambi e non hanno la possibilità materiale  di accudirli, i tempi, piaccia o non piaccia sono cambiati, la famiglia è diversa , bisogna prenderne atto e come si fa, anche per le spese e lo sforzo organizzativo a  dare il cambio quattro volte al giorno, in casa, ad un infermiere? Qui  ricevono cure, ci sta personale specializzato che a casa non possono avere o costerebbe tantissimo. Le segnalo che, a noi è accaduto, qualche anziano è stato abbandonato dalla famiglia. Lo abbiamo tenuto ugualmente celebrando il funerale a spese della comunità. Devo ringraziare  ad Ostuni la splendida collaborazione del Sindaco e dei medici della Asl. Magari questo in altre parti non è accaduto. Però voglio dire: andiamoci piano con le critiche, accertiamo i fatti prima di emettere sentenza di condanna sui giornali”.

Messe col popolo o no: che cosa ne dice?

“Senta, per tutto prima o dopo dobbiamo faticosamente tornare alla normalità, avviene per i negozi, per i bar, succederà per altri esercizi. Non possiamo stare bloccati a vita , il Paese ha bisogno di riaccendere, sia pur con responsabilità e misure adeguate, i motori. Dobbiamo tornare a vivere e, come questo è giusto nelle cose materiali, lo è in quelle del culto e dello spirito, con le giuste garanzie di salvaguardia della salute. Del resto noi preti non vogliamo il male dei fedeli o che si ammalino. Ritengo  che con intelligenza sia bene ripartire”.

Il governo ha detto che le messe con 15 persone di funerale vanno bene, alla domenica no. Qualcuno ha parlato di violazione del concordato…

“In tempi di emergenza  è perdonabile che non tutte le scelte risultano comprensibili. Io mi permetto di ricordare che i vescovi hanno accettato tutto con grande senso di responsabilità ed obbedienza, è la prima volta che non abbiamo celebrato la Pasqua, non era mai accaduto. Ma questa situazione non può e non deve durare a lungo. E’ triste e mi da vergogna ricorrere al Concordato, basta  ricordare che Stato e Chiesa sono a loro volta liberi e sovrani e che  sui bus e al supermercato si entra  sia pur con cautele”.

Bruno Volpe

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