Luis Santamaría, sacerdote della diocesi di Zamora (Spagna), esperto del fenomeno delle sette e fondatore della Rete Latinoamericana di Studio delle Sette (Red Iberoamericana de Estudio de las Sectas, RIES), ha tenuto un corso dal titolo “Le sette in Spagna: conoscere per agire”.
Il corso, che rientra fra quelli previsti per la seconda edizione del Corso estivo sulla Sicurezza Pubblica e la Difesa Nazionale, è stato offerto dalla Scuola Nazionale di Polizia e dall’Università Cattolica di Avila (UCAV) e si è tenuto nei giorni del 4 e 5 luglio ad Avila.
Affiancato da Vicente Jara, specializzato in telecomunicazioni e membro anch’egli del RIES, Santamaría ha analizzato il fenomeno delle sette partendo dal contesto sociale spagnolo, senza tralasciare i dati numerici e le caratteristiche delle sette, esaminando i metodi utilizzati dalle sette per attirare nuovi membri, come anche i meccanismi di abuso psicologico e indottrinamento atti appunto a realizzare proselitismo.
Mentre da un altro versante, ha preso in esame la storia delle sette in Spagna, ponendo particolare attenzione sulla religiosità New Age e su ogni forma di satanismo e religione satanica.
Peculiarità del corso è risultato però il pubblico a cui è stato rivolto. Oltre gli studenti universitari dell’Università Cattolica di Avila (promotrice, come si diceva, del corso), Santamaría ha visto fra i suoi uditori anche i membri delle Forze e dei Corpi di Sicurezza dello Stato. Se è vero infatti che il proselitismo può adottare forme diverse, alcune delle quali possono realizzarsi in ambienti pubblici (attività culturali, materiale distribuito), allora si comprende bene la necessità di formare e informare prima di tutto le Forze dell’Ordine.
E’ stato un corso con un impianto di conoscenze specialistiche che ha mirato alla protezione pubblica anche nella sfera della religiosità. Realtà che in nessun modo può essere scissa da tutto ciò che concerne l’uomo nel suo essere membro attivo della società.
ROBERTA CONTE