Novità da Chorabooks: il teologo padre Giovanni Calvalcoli scrive un libro in cui accusa l’olandese Schillebeeckx per “aver realizzato in modo sbagliato e fuorviante il compito assegnato ai teologi dal Concilio Vaticano II di far avanzare la teologia, offrendo alla Chiesa una reinterpretazione della dottrina cattolica ottenuta da un confronto critico col pensiero moderno, fedele al Magistero della Chiesa, e alla dottrina di S.Tommaso d’Aquino.”
Secondo Cavalcoli, di fatto Schillebeeckx, fondandosi su di una nozione errata della conoscenza razionale e di fede, è caduto in molteplici gravi errori nella concezione del dogma, in cristologia, in ecclesiologia, in sacramentaria, in morale, in escatologia e nel confronto del cristianesimo con le altre religioni.
Il vizio di fondo del suo pensiero è quello di aver costruito la sua casa sulla sabbia (Mt 7,26). E’ quindi un pensiero inaffidabile, che, sotto colore di modernità e di libertà di opinione, non dà mai sicurezza e non persuade per mancanza di solidi argomenti e di fedeltà al Magistero della Chiesa.
Il suo interesse di fondo è indubbiamente quello cristologico, che ha coltivato per tutta la lunga vita, non però con una fede docile e genuina, ma sempre confusa, corrosiva e brancolante, e nel contempo saccente e presuntuosa, nella convinzione di essere all’avanguardia, oltre lo stesso Magistero della Chiesa, chiaro influsso del modernismo bevuto a larghi sorsi.
Ma il vizio del teologo, per Cavalcoli, è più in radice. Egli, o per lacune formative o per voluta negligenza o per limiti di intelligenza, manca di solidi princìpi metafisici e dogmatici. Con mentalità tipicamente modernista, è ossessionato dal timore dell’arretratezza, della rigidezza, del conservatorismo. Ha passato decenni a informarsi sulle ultime pubblicazioni, soprattutto protestanti, senza essersi fatto una base solida nella dottrina dei SS.Padri e dei Dottori e soprattutto di S.Tommaso
Questo libretto scritto da un teologo emerito della Facoltà Teologica di Bologna, collega di Edward Schillebeeckx, non intende detrarre in nulla ai notevoli meriti del famoso teologo olandese scomparso nel 2009, anni fa, influente collaboratore esterno dei lavori del Concilio Vaticano II, in particolare per quanto si riferisce all’ecclesiologia ed alla sacramentaria, ispiratore del Catechismo Olandese, ma con fraterna franchezza intende limitarsi a presentare e confutare i suoi errori, a suo tempo segnalati dalla Congregazione per la Dottrina dell Fede, al fine di contribuire ad una vera attuazione del progresso teologico, così come è stato promosso dal Concilio, alla scuola di S.Tommaso d’Aquino, nella piena fedeltà al Magistero della Chiesa, per un servizio agli uomini del nostro tempo alla ricerca della verità.
Condivido in pieno il giudizio di p. Cavalcoli. Nel 1993 feci la tesi di Magistero in teologia proprio su Schillebeeckx e segnatamente sulla presenza reale di Cristo nell’Eucarestia. Facevo emergere la debolezza ( per non parlare di altro) della sua teologia in merito ad un fondamentale della dommatica cattolica. Se fosse possibile contattare il p. Cavalcoli potrei sentirlo