“La vita è dono di Dio, solo lui può darla o toglierla. La Chiesa parla poco dei principi non negoziabili.”Lo afferma in questa intervista a La Fede Quotidiana il senatore Mimmo Scilipoti, vicepresidente della Commissione Scienza, tecnologia e sicurezza della Nato.
Senatore Scilipoti, in Parlamento si discute la legge sul fine vita, qual è la sua opinione?
” Io sono cattolico e non ho mai negato o nego questa mia posizione. Da credente ribadisco l’assoluta sacralità della vita umana. Essa è di Dio, lui solo può darla o toglierla. Qui si cerca volutamente di confondere le acque con il tema dell’ accanimento terapeutico che nulla ha a che vedere. Anche io sono contrario all’ accanimento, questo è chiaro”.
Che cosa non le piace di questa legge?
” Tutto. Penso per esempio al ruolo del medico. La prima regola del medico è la salvezza del paziente ad ogni costo, egli deve mantenere la vita e non spegnerla. Inoltre qui ci sta anche il problema non secondario della idratazione e della alimentazione del malato. A costui per nessuna ragione, è pensabile negare acqua o alimento. E allora valuto questa legge inaccettabile e contraria ai principi non negoziabili”.
Il ruolo dei cattolici qual è? Al momento non si percepiscono proteste particolarmente vibranti, specie a livello di gerarchia ecclesiatica…
” I cattolici hanno un momento di difficoltà. Ritengo che in questo periodo storico la Chiesa parli poco di principi non negoziabili. Vi è una certa confusione”.
Causata da che cosa?
” Se il Vicario di Cristo, in temi molto delicati afferma ‘chi sono io per giudicare’, mette in difficoltà le coscienze. Sicuramente non dico che il Papa crea questa confusione, tuttavia ritengo che il suo approccio ,il quale fa leva sulla coscienza soggettiva, causa il rischio di confusione. In poche parole: lui ha scelto volutamente di non alzare i toni sui principi non negoziabili sostenendo che queste cose sono implicite. Ma non tutti sono in grado di recepire il messaggio e allora ci vuole chi dall’ alto del suo magistero e responsabilità richiami con chiarezza e forza, riaffermi la verità, rigettando il relativismo”.
Sul tema fine vita si aspetta maggior determinazione dalla gerarchia ecclesiastica?
” Io mi sarei aspettato qualche cosa di più. Attendo con fiducia e cristiana speranza che assuma posizioni più chiare e nette, vedremo”.
Lei si occupa nel suo nuovo incarico delle relazioni Nato-Ucraina. Qual è la situazione tra Russia ed Ucraina?
” Prima di tutto sono contento e grato per questo incarico e spero di portarlo bene a termine. In quanto alle relazioni Ucraina- Russia mi auguro che prevalga il buon senso. Nessuno ha torto o ragione a priori, non credo che un pezzo di territorio in più risolva i problemi, da entrambe le parti occorre spirito di collaborazione. L’Ucraina è stata un punto di riferimento per la fede cristiana, non dimentichiamolo”.
Bruno Volpe