Nel 2015 sarà ordinato un solo sacerdote diocesano in tutta la Scozia, nazione che vive una crisi di vocazioni senza precedenti nella sua storia. Lo scorso anno i sacerdoti ordinati furono appena tre, quest’anno il numero sarà ancora più basso. Di questo passo, nel giro di pochi decenni, la Scozia resterà senza sacerdoti cattolici. Attualmente in Scozia ci sono 279 sacerdoti, la maggior parte dei quali sono anziani.
L’arcivescovo di Glasgow, Philip Tartaglia, nel corso della messa celebrata in occasione della Giornata Mondiale di Pregehiera per le vocazioni, ha detto chiaro e tondo che oggi farsi prete rappresenta una sfida difficile per i giovani. L’arcivescovo di Edimburgo, Leo Cushley, ha invece lanciato una iniziativa per avvicinare i ragazzi al sacerdozio, aprendo le porte dei seminari. Seminari in cui oggi ci sono solo 25 ragazzi, con un “picco” di sette giovani nella diocesi di Motherwell, da cui proviene il sacerdote che sarà ordinato quest’anno. In Scozia lo status del cattolicesimo è drammatico: le parrocchie sono ormai pressocchè senza fedeli oltre che senza sacerdoti. Si calcola che nella sola diocesi di Edimburgo entro la fine del decennio appena 33 preti dovranno far fronte alle necessità di 111 parrocchie, che dovranno necessariamente essere accorpate tra di loro.
I dati sono sbagliati. Se si controllano i dati delle 8 diocesi scozzesi ci accorgiamo che hanno attualmente circa 637 sacerdoti e non 279.
Probabilmente il dato comprende anche i sacerdoti religiosi e non solo quelli diocesani. La fonte dell’articolo è il Catholic Herald, dunque più che attendibile.