Al festival di Sanremo è andata in onda la solita becera lezioncina di Roberto Benigni e già ci sarebbe molto da discutere sul suo sontuoso ingaggio, in un momento nel quale agli italiani sono chiesti grandi sacrifici.
Ma veniamo alla esibizione. Ha raccontato la “sua” versione di una parte del Cantico dei Cantici, uno dei libri sapienziali dell’ Antico Testamento. Benigni sostiene che l’ attuale versione, quella che leggiamo nella Bibbia non sarebbe la vera: gli domandiamo con quale autorità teologica parla e soprattutto chi afferma tali fandonie. Ma vi è di più. Per accedere al solito politicamente corretto, ha sostenuto che in quel libro si celebra ogni tipo di amore, incluso quello omosessuale : una falsità. A tanto è doveroso aggiungere commenti e valutazioni a dir poco oscene, specie se mandate dalla tv servizio pubblico.
La più grande delle assurdità, tuttavia, la ha proclamata definendo il Cantico dei Cantici come il libro più santo della Bibbia. Non sappiamo da quale teologo egli prenda lezioni, ma per un credente il più santo è il Vangelo, che supera, nella Rivelazione, l’ Antico Testamento (il Magistero della Chiesa, per inciso raccomanda al fedele di leggere l’ Antico con il sostegno di un direttore spirituale per la sua complessità).
Nell’Antico Dio ha parlato all’uomo per mezzo dei Profeti, nel Nuovo ci parla direttamente.Possibile mai che su temi tanto sensibili, in Rai, che è servizio pubblico, non esista nessuno in grado di verificare l’ esattezza di quello che viene affermato e soprattutto un contraddittorio?
Del resto, come meravigliarsi se, alla prima puntata, Fiorello ha schernito uno dei segni della cattolicità usando la talare sacerdotale , celiando sul canto dell’ Alleluia. Ora attendiamo che, con la stessa faccia tosta, Benigni, per par condicio, reciti, inventandolo, qualche brano di altro libro sacro, di altro credo religioso, molto meno incline alla tolleranza: vediamo l’ effetto che fa. Vergogna.
Sen. Domenico Scilipoti Isgrò (Forza Italia) – Presidente di Unione Cristiana