“Michela Marzano (ex PD) si vergogni” afferma il senatore Simone Pillon (Lega). “Mentre gli sforzi della diplomazia italiana sono tutti protesi a salvare la vita ad Alfie Evans, la Marzano trova spazio su Repubblica contestando il governo per la cittadinanza concessa al piccolo. Immagino oggi sarà furiosa visto che Alfie ancora sopravvive nonostante il distacco del respiratore. Ora urge un intervento immediato del governo per portare il piccolo in Italia. Abbiamo presentato una mozione per una moratoria universale della sospensione delle cure ai minori” conclude il senatore leghista “perché nei paesi civili i bambini disabili si curano e non si sopprimono”.
“Dare un’altra possibilità ad Alfie Evans, il bambino britannico al quale è stata staccata la spina”. È la necessità espressa dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, incontrando i giornalisti a margine dell’incontro bilaterale che questa mattina a Bruxelles ha avuto con il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti. “Forse si poteva tentare, senza accanimento terapeutico, di poterlo salvare in Italia, al Bambino Gesù”, ha osservato Tajani, che non ha fatto mancare “una parola di speranza per questo piccolo cittadino europeo, la cui vita credo si debba in tutti i modi tutelare”.
“Abbiamo fatto tutto il possibile”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, riguardo al caso del piccolo Alfie Evans. “È stato fatto dall’Italia tutto quello che era possibile umanamente e mettendo a disposizione le strutture”.
“Un piccolo guerriero che vuole vivere”. Così mons. Francesco Cavina, vescovo di Carpi, commenta al Sir la vicenda di Alfie Evans. “È quasi un miracolo” aggiunge il vescovo, “se quanto detto dall’ospedale corrisponde alla verità in merito alla malattia. Le preghiere hanno avuto un loro effetto oltre al desiderio del bambino di voler vivere e all’affetto e all’amore che stanno dimostrando i genitori”. Mons. Cavina si è prodigato molto per la famiglia del piccolo riuscendo nell’intento di far incontrare i genitori di Alfie con Papa Francesco.
Per mons. Cavina “la cosa assolutamente incomprensibile è la non volontà di offrire una possibilità diversa al bambino. Una decisione che va contro ogni logica umana, di razionalità e di buon senso”. “non posso non notare una ostinazione anti-curativa che si pone all’opposto delle cure palliative: il bambino doveva morire dopo poco tempo dal distacco del ventilatore e invece continua a respirare e a vivere. I medici come spiegano questo fatto? E soprattutto: cosa stanno facendo per garantirgli di continuare a vivere?”.