Spettacolo teatrale blasfemo e volgare in un noto teatro di Varsavia, Polonia, dove su una statua a grandezza naturale di San Giovanni Paolo II è stato simulato un rapporto di sesso orale. A mettere in scena questo ” spettacolo” ci ha pensato un regista della Croazia, Oliver Frljic con il lavoro denominato The Curse. Tale ” lavoro” teatrale è andato in scena al teatro cittadino di Varsavia, Powszecky.
La rappresentazione ha nella sua prima parte invitato il pubblico presente in sala ad uccidere sparandolo, il leader politico cattolico polacco Jaroslaw Kaczynski, capo del partito Pis, compagine politica di centro destra oggi al comando in Polonia. Kaczynski, molto gradito ai cattolici e alla potente Radio Marja, è considerato uno degli uomini maggiormente influenti in Polonia. La blasfemia è arrivata nel secondo atto quando sul palcoscenico è comparsa a grandezza naturale, una statua di San Giovanni Paolo II e su di essa sono stati simulati, senza alcuno sconto, rapporti sessuali orali. Ovviamente, tutto questo, ha scatenato la furiosa reazione dei cattolici, della Conferenza Episcopale Polacca e della Magistratura di Varsavia. La Kep, la conferenza dei vescovi della Polonia, ha redatto un forte documento di censura.
Dal canto suo, la Magistratura di Varsavia, nella persona del Procuratore, dottor Lukasz Lapczynsky ha avviato una indagine ravvisando il reato di istigazione a delinquere relativamente alle minacce al leader politico e ha iniziato accertamenti in merito agli atti sessuali simulati sulla statua. La Fede Quotidiana, su questo episodio, ha intervistato monsignor Edward Nowak, arcivescovo polacco, prelato al capitolo di San Pietro: “Che dire- afferma il vescovo- è un episodio triste, volgere, diciamo certamente blasfemo.
Mi rimetto alle parole della Conferenza dei Vescocvi della Polonia che già ha detto tutto. Il fatto che il regista venga da fuori e non sia polacco è motivo di solievo e la dimostrazione che i miei connazionali mai potrebbero arrivare a queste cose. La Polonia nutre verso Giovanni Paolo II filiale devozione. Siamo al cospetto di uno spettacolo, se vogliamo chiamarlo in questo modo, indecente, orribile, satanico e blasfemo. Bisogna pregare. A nessuno è dato il permesso di offendere la fede e i santi. San Giovanni Paolo II, inoltre, non è solo patrimonio della Chiesa cattolica, ma un grande personaggio che ha fatto la storia. Siamo alle solite, sui simboli cristiani, vista la nostra mitezza, è lecito fare sfregi. Una fatto intollerabile”.
Bruno Volpe