È di qualche giorno fa la notizia sull’iniziativa del gruppo municipale Vox, del consiglio comunale di Gelves (Siviglia), di richiedere una messa in memoria dei «bambini abortiti» durante il 2019 e «per le donne in pericolo di aborto o che hanno intenzione di abortire».
Il poster adoperato per annunciare la messa usa lo stesso disegno dei necrologi che vengono appesi abitualmente nelle strade dei villaggi.
La messa si sarebbe dovuta svolgere presso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie con lo slogan “Let it born”. È però di ieri la notizia della sua sospensione, pare, su richiesta dell’Arcivescovado della provincia per «evitare problemi», anche se ancora le ragioni restano poco chiare.
Si legge su Chiesa e post Concilio: «alcune fonti di Vox citano che l’arcivescovato della provincia ha dato l’ordine di sospendere per evitare polemiche, altri indicano che gli organizzatori hanno ricevuto minacce per averla richiesta».
Tutto questo nonostante la leadership provinciale di Vox sostenga che l’aborto «è il peggior attacco contro i diritti umani che si svolge nella società di oggi», citando che «55 milioni di piccoli umani in tutto il mondo vengono distrutti ogni anno nel grembo materno».
Da parte sua, il gruppo municipale di Vox ha rilasciato una breve dichiarazione sui suoi social network rammaricandosi «della tiepidezza» di molti su questa questione. Aggiunge però che l’«impegno nella difesa della vita continua fermo» informando infine che «a causa di cause al di fuori del nostro controllo, la Santa Messa per i non nati e le madri in difficoltà previste per domani è sospesa». Infine il sindaco di Vox a Gelves, Rafael Fernando Sánchez Pareja, pubblicherà la dichiarazione che «la vita è sacra ed è al di sopra delle ideologie e degli interessi mondani». Tuttavia afferma di non voler approfondire le ragioni della sospensione della messa.
Roberta Conte