I 150 sacerdoti della regione dell’Extremadura, in Spagna, si dichiarano “molto dispiaciuti” a seguito della decisione del Consiglio regionale di ridurre al minimo il tema della religione dal prossimo anno scolastico.
Jesus Sanchez Adalid, uno dei sacerdoti, ha detto che “si tratta di una battaglia di politica formale che sta attuando la politica regionale”. Chi “vuole una educazione religiosa volontaria perderà questa possibilità”. Ciò comporta la mancata “possibilità di interpretare la ricca storia della nostra cultura, il nostro calendario e le nostre radici culturali”.
Jesus Sanchez Adalid ha respinto come “senza senso la decisione del governo regionale dell’Extremadura. Con le cose da fare e i problemi che abbiamo, non era il caso di scalzare 180 insegnanti di religione”.
Adalid ha sottolineato che questa non è una vera politica di sinistra, perchè si tratta di un insegnamento volontario e non “catechismo, ma lezioni di cultura pura, quella in cui siamo cresciuti. Tenendo conto che una percentuale importante dei genitori scelgono l’insegnamento della religione, che senso ha fare la guerra a quest’ora?”.
Matteo Orlando