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Nella lunga corsa all’ambita ” poltrona” di arcivescovo di Bari-Bitonto (come è noto, infatti, Monsignor Francesco Cacucci, già arrivato all’età della pensione è in regime di proroga e tra cinque o sei mesi lascia), spunta assieme a quella di don Giuseppe Bonfrate, un’altra eccellente e molto accreditata candidatura che sembra oggi in netto rialzo.

Secondo voci molto autorevoli colte nei sacri palazzi, il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede non sarebbe più entusiasta di don Giuseppe Bonfrate e avrebbe posto un garbato, ma fermo no. In compenso crescono ed anche di parecchio, le quotazioni di un religioso e non sarebbe la prima volta per la diocesi barese di essere retta da un non diocesano (e pensiamo a Ballestrero e Magrassi).

Il nome del nuovo candidato (ma Buonfrate resta) è il benedettino don Gianni Bernardino, Abate di San Miniato al Monte. Il religioso piace molto direttamente a Papa Francesco che lo ha voluto personalmente a predicare agli ultimi esercizi alla Curia Romana per la Quaresima.

Il religioso ha un identikit che ben si attaglia alle caratteristiche di Bergoglio. Ha un atteggiamento molto aperto e di accoglienza pastorale verso i gay e nel Giugno 2019 ha rivestito con la coperta termica dei migranti, in segno di solidarietà, la porta della sua abbazia.

Da segnalare che per gli esercizi spirituali alla Curia, egli ha scelto Giorgio La Pira, politico del progressismo cattolico, che piace molto al Presidente Cei cardinal Gualtiero Bassetti e il poeta Mario Luzi, intellettuale non ostile al mondo e alla cultura gay.

Insomma don Gianni Bernardino, benedettino, è un nuovo, autorevole e diciamo in progresso candidato a vescovo della diocesi Bari Bitonto.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Spunta un altro nome per l’arcidiocesi di Bari”
  1. Ritengo che possa arrivare un vescovo dalla Basilicata, regione in cui ben 3 diocesi saranno probabilmente accorpate ad altre, nell’ottica appunto della riduzione del numero delle diocesi italiane: Tricarico, Acerenza, Melfi (il nome è composito ma indico la prima “città”… Essendo tutti e 3 i vescovi abbastanza giovani, potrebbe essere un’occasione per procedere alla riorganizzazione di cui dicevo..Non penso al professore della Gregoriana, se anche il Papa condivide la bella frase “se è saggio, che c’insegni…”.

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