“L’Italia del Family Day”, edito per i tipi de Gli Specchi- Marsilio è un interessantissimo volume da poco arrivato nelle librerie, da leggere di un fiato. E’ una scorrevole e piacevole intervista realizzata dal noto ed autorevole giornalista Stefano Lorenzetto, direttore editoriale del quotidiano La Verità al leader del Family Day Massimo Gandolfini. Abbiamo intervistato il giornalista.
Lorenzetto, che cosa è questa Italia del Family Day e possiamo parlare di un popolo?
” Credo che sia corretto. Quello del Family Day, a ben guardare le cose, è un popolo oggi persino maggioritario nel Paese, un agglomerato di sano buonsenso che però, molto spesso, viene sopraffatto da un clima di omologazione culturale, quello del politicamente corretto. In poche parole, oggi o dici e manifesti quello che il mondo ama sentirsi dire, o sei linciato. Ecco, questo popolo di buonsenso che è maggioritario, in tante circostanze tace preferisce non esprimersi per paura o quieto vivere. Questa situazione è presente e riscontrabile in molti segmenti della nostra vita, specialmente nella cultura e nei media”.
Che rapporti esistono tra Family Day e Papa Francesco?
” Da quanto ho capito, buoni. Non è vero, come sostiene qualcuno, che il Papa su alcuni temi come la sessualità faccia fughe in avanti o taccia. Anzi, leggendo le sue recenti dichiarazioni, è persino un restauratore ed ha usato espressioni anche più forti dei suoi predecessori. Piuttosto, e qui arrivo al punto della difesa dei principi non negoziabili, ritengo che il Papa abbia scelto consapevolmente di non porli al centro della sua agenda per scelta, in quanto essi sono divisivi. Bergoglio non è sicuramente immune dalla ricerca del consenso e molte volte fa il piacione, però pensa da amministratore delegato della Chiesa con le sue strategie . Ritiene che insistendo sui valori non negoziabli ,che spaccano, non avvicina i lontani ben sapendo che i fedeli, dal canto loro, non andranno via. In sintesi, ritiene di scegliere strategie che mirano ad avvicinare alla Chiesa chi non crede”.
Prossimo referendum costituzionale di dicembre. Al Family Day apparve il cartello “Renzi ci ricorderemo”, ritiene che quel popolo dirà di no?
” Certo, il popolo del Family Day dirà di no, sia nel merito della riforma, che per quanto Renzi ha fatto. Lui ha tradito e penso anzi che questo governo, prima o dopo, correrà sulla legge per le adozioni gay. Renzi è un traditore del mondo cattolico, un boy scout che vuole imporre la morale americana obamiana”.
Adinolfi e Amato hanno fondato il Popolo della Famiglia, Gandolfini e tanti esponenti del Family Day sono contrari, perchè?
” Con tutto il rispetto per Adinolfi e Amato, non è pensabile fare politica o incidere con un partito che si ispira ad una sola tematica etica e lo abbiamo visto con negative esperienze del passato. I risultati modesti alle amministrative lo confermano. Del resto, Berlusconi che in politica è un volpone, ha sempre tenuto a distanza i temi etici che sono divisivi per eccellenza”.
Bruno Volpe
Lorenzetto ci presenta Renzi come un traditore del mondo cattolico. Ma mi chiedo sommessamente: ma che differenza c’è tra la visione politica di Renzi e quella di Lorenzetto o Berlusconi se per nessuno di questi signori la morale conta qualcosa, come da prassi da Machiavelli in avanti? Per Lorenzettto l’etica è divisiva. Perché, per Renzi è forse diverso?
Io non vedo alcuna differenza tra tutti questi. Per loro conta solo conquistare il potere con la potenza (politica, economica o mediatica, che cambia?). “Dominare spazi” è la preoccupazione primaria di una politica di potenza, non quella “iniziare processi” con progetti dal basso che inizialmente potranno non riscuotere grandi risultati. Ma cosa ha lasciato in eredità il ventennio berlusconiano? Non un progetto politico serio né una classe politica seria.
I cattolici devono rendersi conto che la politica del compromesso e del piccolo cabotaggio è puro machiavellismo, radicalmente estraneo all’insegnamento sociale della Chiesa. Non a caso in puro stile machiavellico è l’elogio di Lorenzetto al “volpone” Berlusconi, che non può non ricordare quanto scrive Machiavelli sulla condotta del Principe, al quale consiglia di imitare quella delle volpi. Di bene comune nemmeno a parlarne. La politica, che per gli Antichi (e per la Chiesa) è una attività morale, diventa una attività pratica, una tecnica o una scienza.
È questa la politica “da” cristiani? Grazie, ma di machiavellismi (di “sinistra” o di “destra” che siano) spacciati per cattolicismi faccio volentieri a meno.