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Come diffondere la fede ai tempi del Coronavirus. Ci prova e ci riesce bene, l’ emittente cattolica di Andria, Teledehon diretta da padre Francesco Mazzotta, giornalista e sacerdote dei Dehoniani. Chi meglio di lui, che riveste la duplice veste di uomo di comunicazione e di fede può parlarci del tema? Del resto i dati di ascolto ed anche la qualità dei programmi premiano l’emittente che dirige con sapienza.

Padre Mazzotta, qual è la responsabilità di diffondere la fede in un momento storico così complicato nel quale non è neanche possibile andare a messa?

“In tempi come questo la gente si aggrappa a tutto. Lo fanno anche coloro che abitualmente non vengono alla messa. Del resto nella prova si tenta con tutti. Po accade e questo succede spesso, che avuta la grazia o scampato il pericolo, si dice arrivederci e grazie. Ma questo è altro discorso”.

Che tipo di programmazione avete incentivato?

“Soprattutto i momenti di preghiera e meditazione in prima serata. Ho voluto che i sacerdoti della diocesi e della parrocchie ruotassero tutti affinché potessero continuare ad avere il rapporto con i fedeli. Un grazie naturalmente al nostro vescovo Monsignor Luigi Mansi che tiene ottime catechesi”.

Nelle tv generaliste forse si palpa un eccesso da Coronavirus.

“Infatti sta accadendo questo. Se ne parla praticamente sempre e tutto il giorno. Questo crea un effetto di ansia specie sui più fragili. Per questa ragione abbiamo scelto come linea editoriale di ridurre su questo tema, naturalmente dando l’ indispensabile informativo. Nel contempo abbiamo elevato i momenti di preghiera e meditazione”.

I riscontri?

“I riscontri, almeno sino a questo momento sono davvero molto incoraggianti e lusinghieri. La gente vede la tv e partecipa sui social. La Santa Messa è seguitissima alla pari delle catechesi del vescovo. Non so se alla lunga andrà così, ma certo è che la qualità nelle televisioni paga e noi siamo soddisfatti. Bene dare messaggi di ottimismo”

Bruno Volpe

Un pensiero su “TeleDehon, la responsabilità di diffondere la fede ai tempi del coronavirus”
  1. Prima di “diffondere” la fede occorrerebbe “purificarla” da tutte le impurità (talvolta sacrileghe) dottrinali, morali, sacramentali e liturgiche, pastorali che si sono lasciate circolare nella Chiesa in questi anni. Altrimenti a che serve? Solo a diffonderle ulteriormente… La fedeltà alla spiritualità del Sacro Cuore di Gesù che avete ricevuto dal vostro santo Fondatore rimane sempre il riferimento immutato e sicuro che saprà esservi di grande aiuto.

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