“Ubi fides, ibi libertas” è il titolo di una eccellente miscellanea di scritti di autore di prestigio in onore del compianto cardinale Giacomo Biffi, scomparso nel luglio 2015. L’ antologia, edita per i tipi di Cantagalli, e di assoluto rigore intellettuale, è curata con assoluto scrupolo dal bravo sacerdote milanese don Samuele Pinna e dal docente Davide Riserbato. Il lavoro è stato voluto dall’arcidiocesi di Bologna, della quale Biffi è stato insuperabile e insuperato pastore. Nel testo, che in libreria sta ottenendo meritato successo e che rappresenta un gioiellino di buona letteratura religiosa, ma anche storica, sono contenuti scritti di autori vari che parlano di Biffi. Hanno lasciato testimonianze, tra i tanti: papa Benedetto XVI, il cardinale Angelo Scola, monsignor Luigi Bettazzi, il senatore Marcello Pera e l’ editore Cantagalli. Abbiamo intervistato don Samuele Pinna che ha avuto il grande privilegio di conoscere il cardinal Biffi.
Don Pinna, che cosa vi proponete con questa antologia?
” Quello di ricordare la grande figura del cardinal Biffi, personaggio quanto mai attuale ricordandone le doti umane ed anche quelle di pastore di Chiesa, sempre fedele alla ricerca della Verità. Lui aveva tra i tanti pregi, quello di sapersi adattare al suo interlocutore”.
Insomma, non è solo un libro di ricordi personali…
” No. Indubbiamente questo aspetto esiste e non poteva essere diversamente, ma era ed è importante far emergere e certificare studiandolo, il suo altissimo Magistero. Possiamo definire Biffi un vescovo- teologo perchè non ha mai dissociato pastorale da studio della dottrina”.
Una volta ha detto che oggi fa sorpresa la ortodossia…
” Quella frase è vera e voleva dire che esiste la tentazione di mettere da parte la dottrina per la ricerca della pastorale, in particolare sociale, dimenticando che non possiamo dissociare dottrina da prassi pastorale. Talvolta, magari senza volerlo, corriamo il rischio di un certo antropocentrismo rispetto a quello che è il valore fondamentale, la ricerca di Dio, mettere Lui al centro e mai l’ uomo, rinvigorire il trascendente rispetto all’ orizzontale”.
Sulla immigrazione, tema quanto mai caldo , Biffi ebbe parole chiare e probabilmente profetiche.
” Del tema immigrazione nel testo si è occupato il senatore Pera e lo ha fatto con la sua solita schiettezza e coraggio, ricordando quello che diceva Biffi e i suoi insegnamenti che poi, secondo quanto scrive Pera, hanno avuto riscontro nella realtà”.
Lei lo ha seguito spesso, può raccontare un aneddoto della vita di Biffi?
” Ve ne sono tanti. Una volta, da vescovo ausiliare di Milano, doveva amministrare le cresime in una parrocchia. Arrivato alla Chiesa si rese conto che sul presbiterio campeggiava un ritratto del Che. Disse: se tuono, rovino la festa ai ragazzi, ma non posso tacere. Allora, fece recitare diversi eterno riposo ai fedeli in favore dell’ anima del Che. Quando vide cenni di stanchezza, disse: abbiamo pregato per il defunto e lo possiamo portare in sacrestia. Ora preghiamo per il Dio vivente dei cristiani. Questo era Biffi, uomo di grande ironia”.
Bruno Volpe