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Un eccellente libro sul Vetus Ordo, la messa antica, quella tridentina, per capirci. Lo ha scritto da poco il professore beneventano Corrado Gnerre, grande ed autorevole conoscitore. Il titolo è: “C’è troppo silenzio- La bellezza della messa tridentina spiegata ai miei studenti” edito per Chorabooks, 104 pagine, ed è davvero molto intrigante. Abbiamo intervistato l’ autore.

Gnerre, come si spiega questo strano titolo?
“In questo modo. Chi critica il Vetus Ordo, la messa tridentina, lo fa dicendo che essa contiene troppe pause, molti silenzi, rispetto al nuovo rito. Ma esiste un motivo a questi silenzi”.

Quale?
“Il silenzio risponde molto meglio al mistero che si celebra nel sacrificio della santa messa. Al contrario il concetto di partecipazione attiva come lo si intende nel nuovo rito è quanto meno discutibile. Io naturalmente non contesto la validità di quel rito, ma la sua legittimità teologica. Mentre nel rito antico si tocca quasi con mano il mistero ed il sacrificio e dunque il senso del sacro, nel nuovo tutto questo non accade, anzi”.

Perchè?
“Proprio per la differente e direi distante idea della partecipazione. E’ un cambio di prospettiva che io definisco addirittura antropologica. Nel nuovo rito, a differenza del vecchio, al centro della scena è il sacerdote assieme all’assemblea e questo è plasticamente dimostrato dalla posizione del celebrante rivolto al popolo. Nel nuovo si celebra l’ uomo e Dio quasi passa in secondo piano, prevale l’ orizzontale rispetto al verticale e questo in molti casi sconfina in abusi liturgici al limite del tollerabile”.

Insomma, nella messa antica si sente di più il sacro..
“Esattamente è così.Il problema è che quando il sacerdote diventa il protagonista il sacro passa in secondo piano. Bisogna meditare su lex orandi e lex credendi. Quando entra in crisi la divina liturgia e questo sta accadendo, anche la qualità della fede ne risente”.

Molti vescovi tuttavia, non guardano con eccessiva simpatia al vecchio rito..
“Non tutti. Questa freddezza, preferisco chiamarla così, conferma che il neomodernismo attuale ha capito perfettamente quanto il vecchio rito sia pericoloso per lo stesso neomodernismo, lo combatte. Intendo pericoloso in senso teologico”.

I numeri dimostrano che molti giovani, in Italia, Stati Uniti, Francia e Polonia si avvicinano con interesse al vecchio rito e le chiese nelle quali si celebra così sono più affollate rispetto a quelle nelle quali si celebra secondo il nuovo..

“Questo è vero. Tanti giovani si avvicinano al rito antico con molto interesse perchè cercano Dio e il sacro. Col nuovo rito sempre più spesso si parla di immigrati, lavoro,ambiente e di politica. Insomma è segno di una Chiesa sociale. E allora spiegatemi che differenza ci sta tra questa Chiesa ed una istituzione mondana e per quale motivo un giovane dovrebbe andare in Chiesa se da altre parti sente dire le medesime cose. La gente ha bisogno di elevarsi e di Dio”.

Bruno Volpe

 

 

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C’è troppo silenzio? La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti

di Corrado Gnerre

 

“Carissimi, non lo dico con tono di rimprovero, perché tutto sommato non è colpa vostra, ma l’ignoranza che avete sul piano religioso è davvero “crassa”, mi verrebbe da dire anche “grassa” visto lo spessore da far invidia ai più accaniti frequentatori di fast-food…ma lasciamo perdere.

Vi dico subito che trovare un ragazzo della vostra età che sappia davvero cos’è la Messa è come trovare qualcuno tra i campetti di periferia capace di fare un tunnel a CR7 (e penso sappiate di che stoffa è fatto CR7). Insomma, niente di niente. Neppure tra i ragazzi che solitamente frequentano oratori. Anzi, fra questi è molto più probabile che non si azzecchi la risposta, visto che proprio lì, nelle parrocchie, c’è stato un vero occultamento del senso autentico della Messa.

E allora vi dico subito una cosa. Parto “sparato”, come si suol dire dalle mie parti: c’è una bellezza che riguarda la celebrazione della Messa che solitamente non viene evidenziata; e cioè che in essa vengono sospese le categorie dello spazio e del tempo. Sì, avete capito bene: le categorie dello “spazio” e del “tempo”. Vi ricordate la saga di Ritorno al futuro? La possibilità di viaggiare nel tempo è sempre stato un sogno di tutti. Andare nel passato o lanciarsi nel futuro, veramente, concretamente e non solo con l’immaginazione. Ebbene, la Messa è questo. Prendere una macchina di questo tipo, accendere i motori, e viaggiare nella storia per andare, non con l’immaginazione, bensì veramente, ad atterrare sul Calvario ai piedi della Croce di Cristo. Con a fianco un’ottima (anzi la migliore) compagnia: la Mamma di Gesù, le Pie Donne e il buon San Giovanni, unico maschio che decise di accompagnare coraggiosamente il Maestro fino al patibolo e non come fecero gli altri che si dissolsero pavidamente. Anche se poi ebbero il tempo per rifarsi.

Ma torniamo alla Messa come macchina del tempo. Vi meravigliate? State pensando come sia possibile una tal cosa. Sembra una favoletta. No, vi dico: non solo non è una favola, ma è anche perfettamente logico. Seguite il mio ragionamento e capirete…”.

Una volta molti non capivano le parole della Messa, ma tutti sapevano bene cosa fosse la Messa. Oggi, invece, si capiscono le parole della Messa, ma pochi sanno cosa sia effettivamente la Messa. Questo perché inopportunamente è cambiato il rito della Messa.

Eppure la Messa Cattolica è strutturalmente “bella”. Se se ne conoscesse l’essenza, se ne percepirebbe un fascino irresistibile. Un fascino soprattutto per i giovani che di per sé si sentono attratti da ciò che può condurre al di là della dimensione dello spazio e del tempo.

La Messa cattolica, infatti, è la riattualizzazione vera, anche se non cruenta, del Sacrificio della Croce che avvenne in quel famoso Venerdì. E chi presenzia alla Messa viene condotto lì: sul Calvario. Viene condotto ad essere a fianco alla Vergine, alle pie donne e a san Giovanni che si trovavano fisicamente ai piedi della Croce.

Parlare di questo mistero con parole semplici… per spiegarlo a dei ragazzi è importante.

E’ questo l’intento del libro.

 

Sommario

La Messa.

La Messa di sempre.

L’altare.

L’architettura.

Il sacerdote.

I fedeli

Il senso della celebrazione.

Le preghiere iniziali

Il Confiteor.

La liturgia della Parola.

L’offertorio.

La Consacrazione.

Dopo la Consacrazione.

Prima della Comunione.

La Comunione.

Il ringraziamento.

Dio, creatore, della Bellezza, deve essere glorificato con la bellezza.

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