di Matteo Montevecchi*
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Caro Luca Zaia, hai perso la bussola. Dispiace scrivere queste parole, a qualcuno non piaceranno, ma sono diventate necessarie. Così come dispiace vedere un politico di centrodestra che scopiazza la sinistra sui temi etici e spalanca le porte all’agenda LGBT. Un politico di centrodestra che contesta i conservatori ed imita gli pseudo progressisti. Un politico di centrodestra che definisce il centro regionale per il “cambio di sesso” gratuito come una scelta di civiltà. Dici che sono i giovani che ci indicano la linea e che dobbiamo ascoltarli. Bene, da giovane consigliere regionale ti dico che una destra con il complesso di inferiorità culturale che arriva a fare esattamente ciò che proclama la sinistra fucsia, non ci piace e non ci serve. Dici che il centrodestra non possa essere quello di trent’anni anni fa e che dovrebbe evolversi, ma noi non vogliamo un centrodestra che diventi un centrosinistra “in ritardo” di qualche anno. Non vogliamo un centrodestra fluido che cambia opinione a seconda di come tira il vento. Non vogliamo un centrodestra senza radici che si abbandona solo alla mera ricerca del consenso. Sono due visioni del mondo opposte e non compatibili. Da una parte c’è chi insegue l’onda dei falsi miti del progresso, dall’altra chi non vuole piegarsi alle ideologie e non intende rinunciare alla propria identità. Io faccio parte di questa schiera”.
*Consigliere regionale eletto nella Lega in Emilia Romagna