Dallo scorso 19 giugno, il prof. padre Andrzej Wodka, redentorista, polacco, è il nuovo Presidente dell’Agenzia della Santa Sede per la Valutazione e la Promozione delle Università Cattoliche e Facoltà Ecclesiastiche ( Avepro). Un compito, duque, molto impegnativo che lo porta a certificare la bontà e soprattutto l’ adeguatezza degli insegnamenti. Lo abbiamo intervistato.
Professor Wodka, prima di tutto auguri. Che cosa fa l’ agenzia da lei guidata?
” E’ un organismo giovane voluto da Papa Benedetto XVI per la verifica e il controllo della qualità nelle Università cattoliche e nelle Facoltà Ecclesiastiche, fatto che è nella natura delle cose”.
Standard di qualità. Possibile fare meglio?
” Come Avepro siamo soddisfatti. Indubbiamente si può sempre migliorare, perchè niente è statico, tutto è dinamico. Io dico che non solo si può fare di più, ma si deve. Non basta un insegnamento passivo, occorre un continuo aggioramento. Non dimentichiamo che il nostro compito primario, di uomini di Dio, è l’ annuncio, sempre seguendo i binari di Fides et Ratio”.
Che cosa pensa il professor Wodka di questa Europa cristiana?
“E’ in corso un grande processo di scristianizzazione e secolarizzazione, che parte dalla sinistra europea, anzi da questa voluto e promosso. Contro tali attacchi, il Rosario era e rimane un’ arma pontentissima e fondamentale. Prendo come esempio la Francia. Una volta qui si edificavano chiese ed oggi si fanno centri commerciali. La cosiddetta libertà democratica ha spianato la strada ad un capitalismo sfrenato, cinico ed ateo”.
Cosa sta succedendo in Polonia?
” Va in controtendenza. Da noi le chiese sono piene e la fede viva. Lo si deve al fatto che la Chiesa ha rappresentato una risposta valida al comunismo e gode di credibilità . Grazie proprio a questo e appunto alla Chiesa, da noi la crisi dei valori, dovuta anche alla svolta conciliare che ha colpito l’ Europa, è arrivata più blanda”.
E nell Occidente cristiano?
” E’ caduto nel sonno del consumismo. L’ Europa, sempre più spesso, fa leggi che vanno contro Dio pensa persino di espellerlo. L’ Islam avanza anche, non solo, a causa di questo, riempie un vuoto. Poi si fanno pochi figli”.
Amoris Laetitia, da docente e teologo morale, che ne dice? bisogna chiarire?
” Per me è un buon documento, ma come la storia della Chiesa insegna, ogni testo si presta a commenti e discussioni, normale. Ritengo che sia un errore di merito concentrarsi solo sul capitolo otto . In ogni modo, se volete la mia opinione, è auspicabile su quel punto un chiarimento, dovuto alla diversa prassi applicativa in atto, lo dico da sacerdote. E’ opportuna. Come teologo morale sono della opinione che il testo vada letto ed interpretato alla luce del Magistero della Chiesa, e soprattutto della Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II”.
Carità e migranti, che fare?
” Accogliere è opera di carità e misericordia. Ma sia fatto con prudenza e senso di responsabilità, valutando le risorse di ogni Stato, quelle a disposizine. Non si può mai dare di più di quanto previsto o possibile. La carità si fa in base alla propria disponbilità”.
Bruno Volpe