Durissima presa di posizione del cardinale e arcivescovo di Montevideo (Uruguay) mons. Daniel Sturla che, nel corso di un’intervista a El Pais TV, ha denunciato la campagna laicista che cerca di evitare che l’immagine della Vergine Maria sia posta nella grande Rambla della spiaggia di Montevideo dove, tra le altre cose, ci sono già immagini di tutti i tipi, compresa la “dea” vudú Yemanyá.
Il progetto di collocare un’immagine della Madonna è nato per iniziativa di alcuni cittadini e di alcune famiglie cattoliche e l’arcivescovo da qualche tempo ha cominciato a difendere l’iniziativa. L’Uruguay, purtroppo, non vive una situazione religiosa particolarmente positiva. È, attualmente il paese più laicista dell’America e ha il minor numero di popolazione con convinzioni religiose, una vera e propria anomalia nel continente del Papa Francesco.
Anche l’ostilità verso l’immagine della Vergine è un’anomalia in un paese dove già ci sono altre immagini mariane collocate in diverse città. Il cardinale ha espresso la sua convinzione che il laicismo uruguaiano è molto dogmatico e superato: essi vogliono “che la religione deve essere ridotta alla coscienza individuale […] hanno hanno una mentalità secolarista retrograda rimasta ferma a 100 anni fa”.
Ricordando che l’Uruguay è nato grazie alla Chiesa cattolica, ricorda che “il primo nome dato dagli spagnoli ad un elemento geografico dell’Uruguay è stato Cabo Santa Maria e il secondo Madonna di Candelaria. Lo stesso José Artigas (1764-1850), uno dei padri della patria, che gode di un mausoleo nella Plaza de la independencia di Montevideo, recitava quotidianamente il Santo Rosario.
Matteo Orlando