Allarme dei vescovi americani dopo il report dell’Fbi in cui l’agenzia governativa avverte di violenze estese e proteste armate nelle capitali degli Stati americani e nella stessa Washington in concomitanza con la cerimonia di inaugurazione della presidenza Biden. Il rapporto che parla di assalti agli edifici del governo, di “enorme rivolta” e di minacce ai deputati, ai senatori e alle loro famiglie ha spinto l’arcivescovo Paul S. Coakley, presidente della Commissione per la giustizia e lo sviluppo umano della Conferenza dei vescovi statunitensi, ad un appello urgente alla pace e alla non violenza. “Da cristiano, dico a chiunque stia pensando a ulteriori violenze: sei sviato da una voce che non viene da Dio”, dichiara con forza mons. Coakley, citando san Paolo come “prova attendibile per discernere di ciò che viene da Dio e ciò che non lo è. Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, generosità, fedeltà, dolcezza, autocontrollo”.
Il presidente della Commissione giustizia non usa mezzi termini verso chi sta considerando di unirsi ad azioni violente. “Guarda le immagini degli eventi del 6 gennaio. Guarda i messaggi che li hanno accompagnati sui social media. Guarda i simboli dell’odio razziale nella folla. Se hai sostenuto questo o stai considerando ulteriori azioni, chiediti: quello che intendo fare è il frutto dello Spirito Santo? Le mie intenzioni sono espressioni di amore per gli altri? Porteranno alla pace?”.
Il vescovo pone interrogativi e denuncia con decisione che “la violenza del 6 gennaio e le tante voci che l’hanno sollecitata, compresi alcuni leader politici, sono state l’opposto di queste cose”. L’arcivescovo Coakley, che si è detto sconvolto dall’attacco violento al Campidoglio, dalle bombe, dai morti e dai feriti, dai simboli razzisti e anche dall’appropriazione indebita dei simboli cristiani, invita con fermezza a “non ascoltare quelli che seminano odio, rabbia e divisioni! Ti portano lontano da Dio” e spiega anche che queste richieste sono ingannevoli, si mascherano dietro un presunto bene e fanno appello alla paura, mentre invece sono “promesse vuote da non confondere con l’amore e la pace che vengono solo da Dio “. Il vescovo ha anche richiamato alla campagna “Civilize it” della Conferenza episcopale inaugurata lo scorso anno in vista delle elezioni politiche, che chiedeva di iniziare percorsi di dialogo e di incontro tra appartenenti a sfere politiche differenti. (SIR)