“Vincent Lambert è stato fatto morire di sete contro la sua volontà e quella dei suoi familiari. Prosegue in tutto il mondo occidentale il piano per eliminare i malati e i disabili, considerati un costo inutile dalla società dei consumi. Marco Cappato, Emma Bonino e l’Associazione Luca Coscioni con i loro alleati politici vorrebbero importare simili obbrobri anche in Italia, con la foglia di fico della cosiddetta ‘dolce morte’. Non lo permetteremo. Ci batteremo fino in fondo perché sia preservata la dignità dei disabili e di tutti i malati. Nessuno in un paese civile deve morire di sete!”, ha dichiarato il senatore della Lega Simone Pillon.
Il parlamentare si riferisce al quarantatreenne paraplegico francese morto stamattina all’ospedale di Reims, nel nord della Francia, dove era ricoverato.
Dal 2 luglio scorso, da 9 giorni, a Vincent Lambert erano stati sospesi alimentazione e idratazione dopo una lunga battaglia legale.
Vincent Lambert non era in fin di vita. Da oltre 10 anni viveva in stato coscienza minima, per alcuni, per altri in stato vegetativo, dopo l’incidente stradale che lo aveva reso tetraplegico.
Lo stop di stampo nazista all’idratazione e all’alimentazione, disposto il 2 luglio, era arrivato dopo la sentenza della Cassazione che aveva annullato la decisione della Corte d’Appello di far proseguire il trattamento in attesa del parere del Comitato Onu per i Diritti delle persone con disabilità.
L’organismo delle Nazioni Unite aveva, infatti, chiesto alla Francia sei mesi di tempo per esaminare il caso. Jean e Viviane, i suoi genitori, hanno condotto una strenua battaglia legale per impedire che al figlio fossero interrotte alimentazione e idratazione, che lo tenevano in vita.
Di parere opposto la moglie Rachel e i medici che lo avevano in cura. I sanitari ritenevano “un’ostinazione irragionevole” continuare a farlo vivere. Per altri c’è stata un’ostinazione irragionevole nel farlo morire.
“Offrire alimentazione e idratazione è un sostegno vitale doveroso e umanitario. L’aver scambiato questo presidio di grande solidarietà e di cura come una terapia che possa ingenerare un accanimento è un vulnus molto significativo”, ha dichiarato il presidente dell’associazione Scienza e Vita Alberto Gambino.
“Abbiamo accolto con dolore la notizia della morte di Vincent Lambert – ha affermato in una dichiarazione il direttore ad interim della Sala Stampa vaticana Alessandro Gisotti – Preghiamo affinché il Signore lo accolga nella sua Casa ed esprimiamo vicinanza ai suoi cari e a quanti, fino all’ultimo, si sono impegnati ad assisterlo con amore e dedizione. Ricordiamo e ribadiamo quanto detto dal Santo Padre, intervenendo su questa dolorosa vicenda: ‘Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale ed è nostro dovere custodirla sempre e non cedere alla cultura dello scarto’”.
“Di fronte alla morte di un uomo resta il raccoglimento, la preghiera e la carità di condividere il dolore con chi piange un proprio caro o amico che non è più visibilmente presente. Ci stringiamo con rispetto e affetto attorno alla famiglia Lambert e alla grande famiglia della Chiesa francese di cui Vincent è un figlio amato”, ha commentato don Roberto Colombo, docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore, e membro ordinario della Pontificia accademia per la vita.
“Quando però la morte non è naturale, ma intenzionalmente provocata da mano d’uomo – prosegue -, allora non si può tacere. Non si deve tacere né mettere a tacere la nostra coscienza. E bisogna dire a voce alta: questo non è giusto!”.