«Prima di diventare prete, ho visto posseduti e indemoniati, ma non avevo mai fatto esorcismi. Sono stato chiamato da uno dei due esorcisti della Diocesi per un caso difficile e, vista la reazione, lo è davvero».
Ha commentato così, al quotidiano il Resto del Carlino, il suo primo esorcismo da Vescovo Erio Castellucci, dal 3 giugno 2015 pastore e teologo della Diocesi di Modena-Nonantola. L’indemoniato sul quale ha praticato il rito è un 50enne modenese.
«L’esorcista mi ha invitato a presenziare, perché quest’uomo è posseduto da diverso tempo. Così mi sono recato nella parrocchia modenese dove avvengono gli esorcismi», ha dichiarato il vescovo. Alla vista del prelato l’uomo «ha cominciato a urlare, mi diceva di andarmene, poi è caduto in trance; d’un tratto si è come risvegliato e in un baleno ha conficcato le sue unghie nel dorso delle mie mani. Lo sguardo era diabolico, e le offese irripetibili quanto le maledizioni […] mi ha detto che morirò in un incidente stradale, e mentre lo diceva era soddisfatto».
Il vescovo non esclude altri suoi interventi: «Non escludo altri esorcismi su altre persone. Gli stessi esorcisti italiani lamentano di essere in pochi. Nel Vangelo di Marco è scritto: ‘Nel mio nome caccerete i demoni…’. E’ importante, per un cristiano, avere discernimento, perché molti casi sono di competenza dello psichiatra più che dell’esorcista. Molto rilevanti poi sono le preghiere di liberazione». Relativamente alla concezione di alcuni secondo la quale il diavolo è una pura invenzione medievale, monsignor Castellucci afferma che «si sbagliano. È sufficiente vedere qualche esorcismo per capire che il male è un’entità precisa oltre che una realtà».
Matteo Orlando