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“I lavoratori hanno il diritto a riposare la Domenica, stiamo esagerando.” Il  severo monito arriva in questa intervista che ci ha rilasciato, da monsignor Luigi Renna, vescovo di Cerignola- Ascoli Satriano. Nella Pasqua appena archiviata vi è stato il tormentone  sulla apertura festiva dei negozi, specie nella grande distribuzione. In Puglia,  particolarmente, il tema è stato molto caldo e i sindacati sono arrivati al punto di proclamare lo sciopero nel settore, appunto, della grande distribuzione contro l’ apertura festiva di Pasqua e pasquetta dei centri commerciali. E allora, sentiamo il vescovo.

Eccellenza Renna, i sindacati rivendicano la libertà del riposo nei giorni festivi e la domenica…

” Credo che questa richiesta sia legittima. I lavoratori hanno diritto a riposare  alla domenica . Si sta esagerando con questa storia del lavoro festivo e delle aperture, una cosa che va contro la stessa dignità dei lavoratori e la serenità delle famiglie”.

Perchè?

” Qui non si tratta di essere o non essere credenti. Certamente lavorare la domenica è anche un ostacolo forte alla libertà di culto e questo va considerato. Però il fatto più grave è altro. Il giorno di  festa va dedicato alla famiglia, agli affetti più cari, alle aggregazioni sociali. Non dimentichiamo che abbiamo il dovere di proteggere l’ individuo e la stessa famiglia con un umanesimo integrale e la pratica del lavoro domenicale va contro questa visione della vita. L’ abitudine al lavoro nei giorni di festa, del resto, non appartiene neppure alla nostra cultura o tradizione”.

Che cosa intende dire?

” E’ una abitudine, non buona, che ci arriva dal nord Europa, dagli Usa e dall’ Oriente e non ci appartiene, in un certo qual modo ci è stata imposta da una visione errata della globalizzazione”.

E l’economia? Non vi è bisogno di lavorare?

” Contesto questa idea del vantaggio economico come sostiene qualcuno. Non credo che l’ apertura domenicale sia di reale giovamento  alla crescita e allo sviluppo economico. Nei giorni di festa la gente va ai centri commerciali, ma in molti casi solo per distrarsi, non per comperare davvero o  per reali esigenze”.

Il giornalista e scrittore Alan Friedman la pensa diversamente e con garbo ha invitato alla laicità,  quasi dicendo  che la Chiesa debba occuparsi solo delle cose sue…

” Io non voglio polemizzare con lui. Ritengo che il giornalista abbia una idea riduzionista della economia e manca di visione globale. Probabilmente non valuta con attenzione la stessa storia della economia e scivola nel riduzionismo, manca di una visione etica della economia o tralascia la dottrina sociale della Chiesa”.

Bruno Volpe

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